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Le prime Scholar sono sbarcate in Guinea

Nuovi passi avanti per Energy with Africa, il gemellaggio tra gli Istituti della Cittadella scolastica di Mirano e l'Università di Labé (Guinea). Accoglienza trionfale per le valigette fotovoltaiche, ora si punta ad allestire il primo laboratorio di elettrotecnica ed elettronica dell'intero paese.

Le prime otto Scholar hanno preso il volo. E altre le seguiranno a breve. Nel corso delle ultime settimane, Energy with Africa ha fatto nuovi passi avanti. Il gemellaggio tra gli Istituti della Cittadella scolastica di Mirano (VE) e l’Université de Labé, in Guinea, si proietta sempre più verso il rafforzamento dell’istruzione tecnica in Guinea. A metà ottobre una delegazione dell’IIS Levi-Ponti, composta dai professori Carmelo Caramma e Fabio Baldan e dallo studente-lavoratore Mamadou Kairaba Diallo nelle vesti di traduttore-mediatore, è tornata a Labé per una nuova missione. Se nella prima occasione, a marzo 2016, si era provveduto ad installare un impianto fotovoltaico, donato dagli Istituti della Cittadella, a servizio della sala insegnanti e dell’aula studio dell’ateneo, questa volta lo spirito è stato significativamente diverso. I prof. Caramma e Baldan, in due settimane di intenso lavoro, hanno infatti avviato la prima fase della formazione in presenza di nove docenti guineani, a cui sarà progressivamente affidato il laboratorio di elettronica ed elettrotecnica di cui si sta per dotare l’università.

L’attività ha potuto contare sui materiali e gli strumenti inviati dall’Italia, tra cui appunto le prime otto Scholar, le valigette fotovoltaiche realizzate dagli studenti del Levi-Ponti. Fuori una semplice scatola di legno, dentro un piccolo concentrato di tecnologia: due pannelli solari, un accumulatore, un regolatore di carica ed un inverter. Un sistema in grado di fornire energia sufficiente per alimentare un portatile e ricaricare un cellulare, nonché per illuminare un tavolo di studio per almeno 10 ore attraverso strisce led. Ma soprattutto un vero e proprio impianto fotovoltaico in miniatura, perfetto per i primi passi della formazione dei docenti guineani. L’accoglienza delle Scholar è stata a dir poco trionfale, anche nei villaggi nei pressi dell’università e su radio e tv locali. Al punto che è allo studio l’ipotesi di avviare una filiera produttiva direttamente in Guinea.

Ma nel corso di questo anno scolastico Energy with Africa, di cui il Cesvitem è partner assieme alle Acli provinciali di Venezia, punta ancora più in alto. Fermo restando il prosieguo della formazione dei docenti, anche con attività a distanza, l’idea è di chiudere il cerchio lanciando una raccolta fondi per l’allestimento del primo laboratorio di elettrotecnica ed elettronica dell’intera Guinea. In un’aula da 80 metri quadri messa a disposizione dall’Università di Labé, saranno installate otto postazioni dotate di tutto il necessario, a livello di strumenti, attrezzi e materiali di consumo, per una formazione di prima qualità. La novità è così assoluta che l’università è già stata contattata da persone interessate a partecipare ai corsi, alcune delle quali residenti addirittura nella capitale Conakry, a oltre 300 chilometri di distanza da Labé. Una risposta concreta, insomma, all’enorme fame di energia del continente africano, dove, soprattutto nelle aree rurali, le grandi distanze e la scarsa densità di popolazione rendono praticamente impossibile l’installazione delle tradizionali reti elettriche. E dove il fotovoltaico può rappresentare davvero il futuro. Un futuro, è proprio il caso di dirlo, luminoso.

La spesa complessiva per l’allestimento del laboratorio è pari a 50.310 euro. I contributi possono essere versati sui conti corrente intestati al Cesvitem (per gli estremi vedere il link nel box Approfondimenti) indicando nella causale “Energy with Africa”.

Notizia del 29/11/2017


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