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Un invito a cena contro ogni pregiudizio

Un invito a cena contro ogni pregiudizio

Parte a Mirano (VE) il progetto "Indovina chi viene a cena". Un invito a cena, a casa propria, per un rifugiato o un richiedente asilo. Per ascoltare la sua storia, conoscere e provare a capire, abbattendo muri e vincendo paure.

Un invito a cena, a casa propria, per un rifugiato o un richiedente asilo. Per ascoltare la sua storia, conoscere e provare a capire, oltre ogni pregiudizio. È con questo spirito che il Cesvitem, la Fondazione Cav. Guido Gini e la cooperativa sociale Il Villaggio Globale lanciano a Mirano il progetto “Indovina chi viene a cena”. Un’iniziativa tanto semplice quanto carica di significato, che gode del patrocinio del Comune di Mirano e della collaborazione del Centro Pace e Legalità Sonja Slavik e delle parrocchie della Collaborazione Pastorale del Miranese.

ll progetto nasce dall’idea di una famiglia miranese, collegata con la realtà del Villaggio Solidale, gestito dalla Fondazione Gini, per esperienze di volontariato. Una volta alla settimana, per un anno intero, Carlo, Giorgia e i loro due figli hanno accolto a cena un giovane richiedente asilo senegalese, ospite presso lo stesso Villaggio Solidale, condividendone le speranze e arricchendosi vicendevolmente. L’intento è ora di moltiplicare questa esperienza, invitando le famiglie di Mirano ad aprire le porte di casa per una sera, accogliendo a cena uno dei rifugiati o richiedenti asilo attualmente ospitati in città e un volontario-mediatore italiano. “Un momento semplice e quotidiano come il ritrovarsi attorno alla stessa tavola - sottolineano gli organizzatori - può diventare un’occasione per abbattere muri, vincere paure e superare pregiudizi. Nella condivisione di un pasto possiamo scambiare esperienze, ascoltare la storia del nostro ospite, conoscere le motivazioni e il percorso che lo hanno portato nel nostro paese. E girare il mondo senza muoverci da casa”.

Attualmente a Mirano sono ospitati 57 rifugiati o richiedenti asilo, provenienti da dodici diversi paesi tra Africa e Asia. Una presenza discreta, che passa quasi inosservata, grazie all’accoglienza diffusa messa in atto tramite i progetti SPRAR e CAS e agli sforzi in termini di integrazione della Fondazione Gini e del Villaggio Globale. “Indovina chi viene a cena” nasce dal desiderio di favorire il dialogo e la conoscenza reciproca tra i cittadini di Mirano e queste persone, pezzi di mondo che si sfiorano ogni giorno per le strade della città quasi senza rendersene conto. “Non si tratta di un’iniziativa umanitaria, ma di un’opportunità di condivisione. Contiamo che il progetto possa contribuire alla diffusione di un'informazione corretta su un fenomeno complesso come l'immigrazione, primo passo per favorire la costruzione di un processo di scambio culturale reciproco e arricchente per tutti”.

Per aderire al progetto e invitare a cena un richiedente asilo o un rifugiato è possibile contattare entro il 15 gennaio la segreteria del Cesvitem (tel. 041 5700843, e-mail info@cesvitem.org), oppure inviare una mail a indovinachivieneacena.mirano@gmail.com.

Notizia del 29/11/2017


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