Raquelina e Ban Ki Moon (UN Photo/Mark Garten)
Approfondimenti
Raquelina, Segretario Generale per un giorno
La piccola favola di una delle beneficiarie del progetto di sostegno a distanza Ntwanano, in Mozambico: dal 10 al 15 agosto è stata a New York, ospite personale del Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon.
A volte è solo questione di coraggio. Anche, semplicemente, di fare una domanda spiazzante ad un personaggio importante. È cominciata così la piccola favola di Raquelina Langa, studentessa mozambicana di 18 anni e beneficiaria del progetto di sostegno a distanza Ntwananano, che dal 10 al 15 agosto è stata ospite personale, a New York, del Segretario Generale delle Nazioni Unite.
“Nel maggio del 2013 - racconta Raquelina - il Segretario Ban Ki Moon, durante una visita ufficiale in Mozambico, visitò la mia scuola, l’istituto secondario Matheus Samsão di Polana Canico, nella periferia di Maputo. Assieme ai miei compagni gli presentammo la nostra Carta d’impegno contro la violenza alle donne. Verso la fine dell’incontro ci chiesero se volevamo fare qualche domanda al Segretario. E a me venne spontaneo domandargli una cosa molto semplice: cose deve fare una ragazza per diventare Segretario Generale delle Nazioni Unite?”. “Non nascondo che rimasi un po’ spiazzato da questa domanda - ha spiegato Ban Ki Moon -: cercai le parole giuste per risponderle, ma poi mi resi conto che un’azione concreta poteva contare più di mille discorsi e decisi di invitarla a New York alla sede della Nazioni Unite”.
È nato così il viaggio delle scorse settimane, organizzato in occasione della Giornata internazionale della Gioventù, celebrata ogni anno il 12 agosto. Un’emozione grandissima per Raquelina, che mai aveva viaggiato fuori Maputo né, tantomeno, preso un aereo. “Non ho davvero parole per descrivere l’emozione di questo viaggio. Sono nata e cresciuta nelle periferie di Maputo, visitare New York è stato come essere catapultata in un sogno”. Al suo arrivo negli Stati Uniti, per un giorno intero Raquelina è stata ospite personale di Ban Ki Moon, condividendo con lui ogni singolo momento del suo lavoro. “Mi sono resa conto - spiega Raquelina – che per fare il Segretario generale serve innanzitutto molto coraggio, perché le sfide da affrontare sono davvero enormi: questioni come la pace, la promozione dei diritti, la lotta alla povertà e alle malattie richiedono grande preparazione e grande impegno”. “Sono stato molto felice di accogliere Raquelina al Palazzo di Vetro – ha sottolineato Ban Ki Moon -. Lei dice di avere imparato molto da questa esperienza, ma anch’io ho imparato molto da lei. Spero che il suo esempio possa incoraggiare i ragazzi e le ragazze di tutto il mondo a sfruttare appieno il proprio potenziale, a darsi obiettivi ambiziosi, a lottare per raggiungerli. Solo così è possibile essere davvero fino in fondo cittadini del mondo”.
Nel corso del soggiorno a New York, Raquelina è stata ospite anche di UN Women, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere. Con lo staff di Un Women ha potuto condividere la sua esperienza di attivista contro la violenza alle donne e della formazione ricevuta nell’ambito della campagna promossa proprio dalle Nazioni Unite contro i maltrattamenti di genere. “Raquelina - ha affermato Lakshmi Puri, direttrice di Un Women – è il simbolo di tanti giovani impegnati nella promozione di diritti e valori universali all’interno delle loro famiglie, delle loro scuole, dei loro paesi. Spesso con il coraggio di andare contro usi e costumi tradizionali che negano tali diritti e valori”.
A Raquelina resta non solo un bel ricordo, ma anche la responsabilità di mettere a frutto l’esperienza vissuta e di condividerla con la sua gente. Ma nulla sembra spaventarla. “So che devo impegnarmi molto nello studio, ma voglio tornare alle Nazioni Unite e non come semplice ospite. C’è un corridoio al Palazzo di Vetro con i ritratti di tutti i Segretari Generali del passato: sono tutti uomini, ma io spero che prima o poi spero che ci sia la foto di una donna”.
Notizia del 05/09/2014