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La scommessa di Marimbique

Marimbique (a destra) con due compagni

La scommessa di Marimbique

Dopo la storia di Alima, dal Mozambico arriva un nuovo appello per sostenere uno studente di Medicina: ecco la storia di Marimbique, in perenne corsa contro il tempo per trovare i soldi per l'iscrizione e continuare a coltivare il suo sogno.

“I quaderni. Grandi, piccoli, a righe, a quadretti. Con le copertine colorate. Ero già in terza elementare, ma di così belli non ne avevo mai avuti”. Ormai sono passati quindici anni, ma per Marimbique il ricordo del suo primo giorno nel progetto di sostegno a distanza Ntwanano è indelebile. “Una delle prime attività a cui partecipai fu proprio la distribuzione di materiale didattico e di vestiti. Certo, anche i vestiti erano belli. Ma io avevo occhi solo per i quaderni. La sera, a casa, passai tutto il tempo ad accarezzarli, perché non mi pareva vero che fossero tutti miei”. Oggi Marimbique ha 24 anni e vive a Polana Caniço, uno dei quartieri storici delle periferie di Maputo. Da Ntwanano è uscito nel 2010, dopo aver terminato la scuola secondaria. Ma il suo desiderio di studiare, di progredire, non si è fermato. Con grandissimi sacrifici economici da parte della sua famiglia, sta frequentando il quarto anno di Medicina. “Siamo sempre stati molto poveri. Della mia infanzia ricordo soprattutto i tantissimi traslochi, ci spostavamo di continuo alla ricerca di un affitto più economico. Appena ci eravamo stabilizzati in un posto e mi ero fatto un giro di amici, subito dovevamo trasferirci altrove”.

Oggi la famiglia di Marimbique ha finalmente una casa di proprietà, ma il prezzo da pagare è stato altissimo: il papà ha dovuto abbandonare la famiglia ed emigrare in Sudafrica per lavorare nelle miniere. Un lavoro estremamente faticoso, che sicuramente ha influito sulla malattia che l’ha ucciso prematuramente nel 2010. Non è stata l’unica tragedia famigliare vissuta da Marimbique. Nel 2008, infatti, la sorella maggiore Sara è morta per una complicazione durante il parto, assieme al bambino che stava dando alla luce, lasciando orfani due bimbi piccoli che oggi hanno 7 e 10 anni. Pochi mesi dopo anche il genero di Marimbique è deceduto e così i due nipotini sono stati accolti in casa dalla nonna. “Il sogno di diventare medico ce l’ho fin da piccolo: mi è sempre piaciuta l’idea di aiutare chi sta male, soprattutto i bambini, di prendermi cura di loro come io sono stato assistito durante gli anni di Ntwanano. Le vicende tristi che hanno segnato la mia famiglia non hanno fatto altro che darmi ancora maggiore convinzione”.

E di convinzione ce ne vuole davvero tanta per superare tutti gli ostacoli che si frappongono tra Marimbique e il suo obiettivo. “L’università è dura, ma studiare tanto non mi spaventa di certo: finora sono riuscito a passare ventidue esami. Il problema è che dedico quasi più tempo a cercare soldi che non sui libri. In casa in qualche modo tiriamo avanti, ma dobbiamo pensare anche ai miei nipoti, i figli di Sara, che stanno crescendo e hanno i loro bisogni, primo fra tutti il diritto di andare a scuola”. E così, quando arriva il momento di pagare le tasse universitarie, per Marimbique è una corsa contro il tempo. “Tra amici, parenti e vicini, giro continuamente casa per casa cercando un prestito, anche piccolo, promettendo di restituirlo il prima possibile. Alcuni mi dicono di non preoccuparmi, che gli restituirò tutto quando troverò un lavoro. Altri hanno bisogno di avere indietro i soldi nel giro di poco tempo e quindi con mamma cerchiamo il modo di ripagare tutto. Ormai penso di avere debiti con mezza Polana Caniço”.

Di strada, prima della laurea, ne manca ancora molta e la paura di non potersi più permettere l’iscrizione è sempre più forte. “È mia mamma che mi dà la forza di andare avanti. Continua ad incitarmi, a dirmi che ce la faremo. Mi ripete spesso: “Un giorno mio figlio sarà dottore e così se la sua vecchia mamma si ammalerà non dovrà nemmeno fare la fatica di andare in ospedale”. La mia laurea sarà tutta per lei”. 

Chi volesse aiutare Marimbique può versare un contributo sui conti correnti intestati al Cesvitem (gli estremi nel link nel box Approfondimenti), indicando nella causale “La scommessa di Marimbique”.

Notizia del 22/07/2014


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