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La nostra meglio gioventù: Ernesto, l'informatica è il futuro
A 10 anni beneficiario del progetto Pininos, a 23 tecnico informatico in grado di pagarsi da solo l'università: il balzo di Ernesto, il tecnico del laboratorio d'informatica del Cesvitem Perù.
Un trampolino di lancio per spiccare il volo, per sfruttare al massimo le proprie capacità. Ecco cos’è il sostegno a distanza. Un bellissimo esempio arriva dai progetti del Cesvitem in Perù, grazie alla storia di Ernesto Portales. Entrato nei nostri progetti all'età di dieci anni, nel 2000, oggi lavora come tecnico all’interno del CIP, il laboratorio informatico allestito nella nostra sede a Trujillo. E con questo ed altri lavori è in grado di pagarsi autonomamente l’iscrizione all’università.
“La mia storia non ha nulla di speciale - si schermisce Ernesto -: sono un ragazzo come tanti, nato e cresciuto nelle periferie di Trujillo, ultimo di tre fratelli. I miei genitori si sono fatti letteralmente in quattro per noi. Mio papà fa il muratore, ha sempre lavorato duramente per non farci mancare nulla, ma la nostra situazione economica non è mai stata facile. Nella mia infanzia ci sono stati tanti giorni in cui in casa non c’era da mangiare per tutti. Era una grande sofferenza, per me e per miei genitori: la grande paura di mio papà era di non darci abbastanza, di non metterci in condizioni di farci strada nella vita”
A dieci anni Ernesto è entrato nel progetto di sostegno a distanza Pininos. “È stata mia mamma contattare il Cesvitem e a chiedere un aiuto almeno per me, il suo figlio più piccolo. Per me è stato come entrare in una nuova famiglia, fatta di amore, fiducia, gratitudine. Da quel momento ho avuto un unico obiettivo: far sì che i miei genitori fossero orgogliosi di me, renderli felici e sicuri di avermi dato la possibilità di avere successo”. Un impegno tutto riversato nello studio. Completata la scuola primaria, Ernesto è stato selezionato per il Progetto Becas. E una volta terminate le scuole secondarie, è stato tra i primi ad accedere alle borse di studio post-secondarie. “Ho sempre avuto la passione dell’informatica e mi sarebbe piaciuto iscrivermi ad ingegneria dei sistemi. I costi però erano troppo alti per chiedere un aiuto dall’Italia, così con Juan Carlos, il responsabile del Progetto Becas, abbiamo scelto l’iscrizione al “Nueva Esperanza”, un istituto tecnologico post-secondario, sempre con l’appoggio della mia madrina italiana. È stato un periodo fondamentale per me: ho assorbito tantissime conoscenze in ambito informatico, passando intere nottate a studiare per migliorarmi sempre più. E alla fine ho potuto ritirare fuori dal cassetto il sogno di andare all’università”.
Con il titolo di tecnico informatico conseguito al “Nueva Esperanza”, Ernesto ha cominciato a lavorare “per me, per la mia famiglia e per i miei studi”, riuscendo così a iscriversi all’università. “Lavoro come tecnico di laboratorio, ma ho anche altre entrate da attività di assemblaggio e vendita di computer. Quanto basta per riuscire a pagarmi gli studi all’Università Cesar Vallejo. Ma il lavoro che certamente mi dà più soddisfazioni è quello al CIP del Cesvitem: mi rispecchio nei ragazzi a cui insegno, io ero esattamente come loro, avevo la stessa loro voglia di imparare, di migliorare, di crescere. Per me è una grande responsabilità, ma anche una gioia, perché posso almeno in parte restituire quello che in questi anni ho ricevuto”.
“Gli studi informatici mi stanno cambiando la vita. E sono convinto che le nuove tecnologie possano cambiare anche la storia del Perù. C’è un potenziale enorme da sfruttare: possiamo essere in contatto con tutto il mondo e dagli esempi degli altri paesi possiamo imparare a sfruttare al meglio la creatività e le risorse del nostro popolo. Il Perù sta crescendo tantissimo in questi ultimi anni, ma con le nuove tecnologie possiamo fare cose ancor più grandi”.
Notizia del 22/10/2013