Approfondimenti
Giù le mani dai referendum sull'acqua!
Si moltiplicano i tentativi di boicottaggio della consultazione per l'acqua pubblica prevista per il 12-13 giugno. Il Comitato promotore: “È in corso un pericoloso attacco alla partecipazione democratica”
“Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci”. È davvero profetica la frase di Gandhi che apre il sito della campagna referendaria per l’acqua pubblica (www.acquabenecomune.org). Profetica perché ripercorre in poche parole il lungo cammino di quella che si sta sempre più rivelando come una straordinaria avventura di democrazia. Pochi, all’inizio, ci avrebbero scommesso sopra. Ancora meno avrebbero immaginato che 1,4 milioni di cittadini avrebbero firmato per chiedere la convocazione del referendum, risultato mai raggiunto da nessun altra campagna referendaria mai realizzata nel nostro paese, portando la Corte Costituzionale ad ammettere due dei quesiti presentati dai Movimenti per l’acqua.
E qui viene il bello. Perché, come ricorda l’aforisma di Gandhi, prima ti ignorano, poi ti combattono. E così prima il referendum, tra tutte le date possibili (per legge dal 15 aprile al 15 giugno), è stato fissato nell’ultimo fine settimana possibile, ovvero il 12-13 giugno. Una data a dir poco “balneare”, un tentativo, ben poco velato, di far saltare il referendum impedendo il raggiungimento del quorum. Non bastasse, da pochi giorni il ministro per lo Sviluppo Paolo Romani ha comunicato l'intenzione di effettuare un “approfondimento legislativo” sulla normativa oggetto della consultazione referendaria. In pratica, come spiega il Comitato promotore dei referendum “il Governo proverà a fare una "leggina" sull'acqua e il servizio idrico, che, sebbene non potrà bloccare la consultazione referendaria, contribuirà certamente a creare confusione: la strategia sarà quella di creare una cortina fumogena, di confondere le acque e i cittadini e poter dire che non c'è più bisogno dei referendum”.
“È in corso - prosegue il Comitato - un pericoloso attacco alla partecipazione democratica in questo paese, si sta cercando d'impedire al popolo italiano di decidere su temi importanti come quelli sottoposti ai quesiti referendari. Noi non ci stiamo! Gli affrettati interventi legislativi sulle norme oggetto della consultazione referendaria, a meno di due mesi dalla stessa, hanno più il sapore di uno scippo di democrazia che di un approfondimento legislativo”.
Nel frattempo il Comitato Referendario sta moltiplicando gli sforzi per favorire la partecipazione e la condivisione. Da qualche settimana il sito www.acquabenecomune.org (dove è possibile leggere e scaricare una lettera da inviare ai parlamentari in difesa dei referendum) è stato così affiancato da www.referendumacqua.it, una vera miniera non solo di informazioni, ma anche di materiali per diventare protagonisti della campagna referendaria: banner, depliant, brochure, video, adesivi da diffondere il più possibile per promuovere il referendum e difendere, in prima persona, l’acqua pubblica. Sempre nel sito, poi, è possibile trovare i recapiti di tutti i Comitati territoriali, per un impegno ancor più diretto. “Aiutateci - conclude il Comitato - a sostenere la campagna referendaria, a informare tutti gli italiani del pericolo che corrono e del modo per fermarlo. È il momento di schierarsi, di partecipare, di condividere”. E magari, come diceva Gandhi, di vincere.
Notizia del 27/04/2011