Approfondimenti
16 giugno, IDAY: un giorno per l'istruzione in Africa
Anche in Italia una rete di associazioni (tra cui il Cesvitem) per promuovere la Giornata internazionale dell'infanzia e della gioventù africana
Un giorno per promuovere il diritto dei bambini e giovani africani a un insegnamento di base completo e di qualità. Per mobilitare l’opinione pubblica e i media e incitare le autorità e le istituzioni a prendere le misure necessarie alla promozione dell’educazione di base per tutti. È questo il senso del 16 giugno, Giornata internazionale dell’infanzia e della gioventù africana (IDAY, International day of african childhood and youth), da quest’anno promossa anche nel nostro paese dalla coalizione IDAY Italia formata da Acra, Cipsi, Cesvitem, Chiama l’Africa, Voglio Vivere, Sunugal, Associazione CQB, Nidoe, Sunu, Celim e Soleterre.
"Circa 50 milioni di bambini africani non vanno a scuola. Ma questi bambini sono il futuro del loro continente, sono una ricchezza su cui occorre investire assicurando a tutti un’istruzione e una formazione professionale, che sono direttamente connesse alla tutela del diritto alla vita e alla possibilità di avere un’esistenza dignitosa". Così Guido Barbera, presidente del Cipsi, riassume il senso dell’impegno preso dalle associazioni di IDAY Italia. "Non si tratta semplicemente di costruire scuole: si tratta di promuovere una cultura dell’istruzione ed il diritto effettivo per tutti i bambini e giovani africani ad un insegnamento di base completo e di qualità".
Il consigliere dell’Ufficio ONG del Ministero Affari Esteri, Laura Bottà , richiama l’attenzione sul fatto che tutelare l’infanzia significa costruire gli uomini di domani: "È necessario rendere le popolazioni africane autonome dal dono, in grado di dirigere esse stesse il loro progresso ed il loro sviluppo. Una coalizione come IDAY può ricoprire proprio questo ruolo". Patrizia Canova di Acra, ong capofila di IDAY Italia, ha posto l’accento su tre parole chiave che costituiranno il filo rosso dell’azione della coalizione: "Anzitutto l’accesso all’istruzione, ad oggi negato soprattutto al 60% della popolazione femminile. Poi la qualità, perché in Africa ci sono molte scuole ma poca educazione: andrebbero rielaborati i curricula e i programmi scolastici, per renderli più adeguati a contesti specifici come le aree rurali e meno centrati sull’occidente. Infine vanno sviluppate le competenze, lavorando in partnership con le realtà locali, incentivando la formazione dei docenti e creando un binomio tra educazione e formazione professionale".
IDAY Italia nasce dall’esperienza di IDAY International, una rete che dal 2005 riunisce organizzazioni di 18 paesi africani ed 11 europei allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e di incoraggiare le autorità ad accrescere i mezzi messi in campo per realizzare il secondo Obiettivo del Millennio, che prevede il conseguimento entro il 2015 dell’istruzione primaria universale. Per questo IDAY punta ad un rafforzamento dell’insegnamento di base a tutto campo, attraverso l’accoglienza nella scuola d’infanzia, il ciclo completo dell’insegnamento elementare e l’alfabetizzazione per i giovani che non hanno avuto accesso all’istruzione primaria.
Notizia del 16/06/2009