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Il progetto Girl Power ad un passo dal traguardo

Grazie al contributo della Chiesa Valdese, nel nord della Tanzania è diventata realtà la struttura che ospiterà l’allevamento suino gestito da The Equality for All, che permetterà all’ong di autofinanziare le proprie attività contro lo sfruttamento sessuale di bambine e ragazze.

Ormai manca davvero poco. Ancora pochi passi e per Girl Power, il progetto promosso da Cesvitem e dall’ong tanzaniana The Equality for All contro lo sfruttamento sessuale di bambine e ragazze, inizierà una nuova, fondamentale fase.

A Rau Village, nel nord della Tanzania, è diventata realtà la struttura che ospiterà l’allevamento suino gestito da EFA, che permetterà all’ong di autofinanziare le proprie attività. Grazie alla seconda tranche finanziamento ricevuto dalla Chiesa Valdese tramite i fondi dell’Otto per Mille, tra settembre e ottobre è stata definitivamente completata tutta la parte infrastrutturale. “In questa seconda fase dei lavori - spiega Lilian Msaki, direttrice di EFA - ci siamo concentrati sulla costruzione del muro di recinzione e l’installazione di porte e finestre per la struttura che ospita la stanza per il guardiano e il magazzino per il deposito. Anche dal punto di vista della sicurezza, l’allevamento è pronto per ospitare i primi capi di bestiame. Abbiamo inoltre acquistato un kit di attrezzi, tra cui secchi, forcone, badile, stivali e guanti da lavoro. Infine abbiamo proceduto all’acquisto di una prima riserva di cibo per i maiali. Con la prossima tranche del finanziamento, l’attività di allevamento entrerà nel vivo con l’acquisto degli animali”.

Certamente questa fase del progetto è meno emozionante dell’appoggio diretto alle ragazze, concretizzatosi già a inizio gennaio con la consegna alle prime quindici beneficiarie di contributi per la copertura delle spese scolastiche e per l’avvio di attività micro-imprenditoriali. Ma a livello strategico si tratta di un passo importantissimo. “Fin dalla nostra fondazione - sottolinea Lilian Msaki, fondatrice e direttrice di EFA - abbiamo avuto chiaro che non possiamo pensare di dipendere per sempre dagli aiuti di un donor esterno. Dobbiamo trovare il modo di autofinanziare le nostre attività. L’allevamento fa parte di questa strategia: una volta a regime, ci permetterà di ricavare dei fondi con cui potremo aiutare autonomamente altre ragazze. Abbiamo davanti agli occhi gli effetti tremendi del circolo vizioso di povertà e sfruttamento. Ora possiamo sostituirlo con un circolo virtuoso di benessere e riscatto”.  

Sulla base di un ciclo produttivo di 18 mesi, una stima prudenziale prevede a regime entrate per circa 15 mila dollari, con un ricavo netto di circa 5.000 dollari, grazie al quale EFA sarà in grado di finanziare autonomamente iniziative di sostegno a favore di bambine e giovani a rischio individuate tramite il “Street outreach project”, le attività di contatto sul campo che hanno ha già portato all’individuazione di 150 donne e ragazze a rischio.

logo 8 per mille Tavola Valdese
Progetto sostenuto da
Otto per mille della Chiesa Valdese
(Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi)
 

Notizia del 07/11/2018


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