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10 pozzi e una motopompa: ricominciamo a scavare in Ciad

Terminata la stagione delle piogge, il Progetto Pozzi Ciad si sta rimettendo in moto nella zona di Fianga. Anche quest'anno il Cesvitem farà la sua parte: l'obiettivo è finanziare lo scavo di 10 pozzi e l'acquisto di nuove attrezzature per la squadra di operai.

Christian ha già cominciato a radunare i suoi operai. La squadra del Progetto Pozzi Ciad è pronta a tornare al lavoro. La stagione delle piogge è terminata e le piste stanno tornando transitabili. E questi uomini, che solo negli ultimi tre anni hanno portato l’acqua a oltre 23 mila persone, stanno per riprendere il loro giro, villaggio dopo villaggio, attesi con trepidazione da altre migliaia di persone.

“Ormai la fama del nostro progetto ha oltrepassato i confini della missione - racconta da Fianga don Stefano Bressan, il missionario della diocesi di Treviso che coordina l’iniziativa - e arrivano richieste di intervento anche da villaggi molto lontani. Noi come sempre partiamo con uno spirito umile. Non siamo un’impresa che ragiona secondo una logica economica, il ritmo del nostro lavoro è dettato dalla provvidenza e dalle nostre forze. Ma sicuramente ci sono tutte le premesse affinché anche questa stagione di scavi porti a risultati positivi, donando una nuova speranza a tanti villaggi”.

Christian e i suoi uomini continueranno ad essere impegnati nella gestione dei cantieri basati sulla trivellazione manuale, l’originale tecnica di scavo che tante soddisfazioni ha dato negli ultimi anni. Dei 63 pozzi scavati nell’ultimo triennio, gran parte sono stati realizzati con questa modalità, che unisce la rapidità d’esecuzione (spesso basta un solo giorno di lavoro) all’economicità (circa 900 euro al netto del contributo richiesto al villaggio). “Ma quest’anno - spiega don Stefano - vorremmo fare un passo in più. In alcune zone della missione, attorno a Tikem e Sere, il sottosuolo roccioso non permette la trivellazione manuale e occorre intervenire con mezzi meccanici. I costi più alti finora ci hanno costretto a realizzare finora un numero limitato di interventi, ma le richieste sono tante, anche perché si tratta di zone con una forte concentrazione demografica”. Ecco allora che uno degli obiettivi della campagna di scavi 2017 è proprio l’aumento degli interventi con trivellazione meccanica. “Manzar, il nostro fornitore di fiducia, ha recentemente acquistato una trivella per lo scavo di pozzi. Dato il rapporto di collaborazione che ci unisce, siamo riusciti a spuntare un prezzo di favore, 3.100 euro a pozzo: molto meno dei quasi 5.000 richiesti per interventi simili fino a pochi anni fa”.

Anche quest’anno il Cesvitem sarà a fianco del progetto. I 22 pozzi che abbiamo finanziato dal 2014 ad oggi sono solo il punto di partenza di un percorso solidale che vogliamo arricchire sempre più. Nel 2017 vorremmo sostenere lo scavo di altri 10 pozzi, di cui almeno due realizzati con la trivellazione meccanica. Altro obiettivo è l’acquisto di alcune attrezzature di ricambio per la squadra impegnata nelle trivellazioni manuali: una motopompa, due tubi e un punta da scavo, per un totale di 1.000 euro.

“Quando a giugno sono tornato in Italia per un periodo di riposo - conclude don Stefano - avevamo appena abbandonato lo scavo manuale di un pozzo. Pur arrivando ad una profondità di 43 metri, non si era ancora trovata acqua a sufficienza. Ma quando sono tornato, a settembre, l’acqua nel pozzo arrivava ad un livello di ben 10 metri. Alla fine lo scavo è entrato in contatto con una ricca falda, che rende il pozzo praticamente inesauribile. Non c’è che dire: un ennesimo segno di speranza e un buon auspicio per tutti il lavoro che ci attende nei prossimi mesi”. 

Notizia del 25/10/2016


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