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Perù, la guerra dei poveri

Perù, la guerra dei poveri

Entra in vigore la nuova legge sul servizio militare. Il reclutamento avverrà tramite sorteggio tra i giovani (maschie e femmine) dai 18 ai 25 anni. Chi verrà sorteggiato potrà evitare la leva pagando una multa di circa 500 euro. Cifra irraggiungibile per i ragazzi più poveri.

È entrata in vigore in Perù la nuova "Legge del servizio militare", fonte di polemiche perché considerata discriminatoria. Come riporta l’agenzia Misna, l’obiettivo principale è, attraverso un sorteggio al livello nazionale, supplire il deficit di personale reclutato su base volontaria. I giovani tra i 18 e i 25 anni, sia maschi che femmine  sono abilitati a partecipare al sorteggio e se verranno scelti dovranno prestare servizio per due anniSono previste alcune eccezioni: gli studenti universitari, sempre se in grado di comprovare l’iscrizione e la regolare frequentazione dei corsi, le persone con disabilità fisica o psichica e i capi di famiglia; potranno essere esentati anche coloro che prestino un servizio sociale volontario in qualche comunità, i residenti all’estero o i detenuti.

L’aspetto che ha suscitato più critiche, tuttavia, riguarda coloro che, una volta sorteggiati, decideranno di non prestare comunque servizio. In tal caso saranno tenuti a pagare una multa pari a 1850 soles (512 euro), una somma che i giovani delle classi meno abbienti non potranno permettersi in un paese in cui l’indice di povertà, secondo l’Istituto nazionale di statistica (Inei), si attestava in media a maggio al 25,8%, ma che nelle aree rurali tocca anche il 53%.

Dal 1998, il servizio militare è volontario in Perù e progressivamente è venuto a mancare il numero minimo ritenuto necessario di reclute, a fronte della maggioranza dei giovani mostratisi ben poco interessati a fare il loro ingresso in un’istituzione che non gode di alta reputazione; fino agli anni ‘90 le forze armate sono state regolarmente accusate di violazioni dei diritti umani. A ciò si uniscono i bassi salari percepiti dai militari.

I difensori della nuova normativa sottolineano come la legge preveda che chi svolgerà il servizio militare avrà vantaggi per frequentare le scuole delle forze armate e della polizia nazionale, pagando meno le rette e avendo accesso a studi specializzati in materie determinate. Un aspetto però messo in questione anche da alcuni ex alti vertici delle stesse forze armate, secondo cui solo il personale di stanza a Lima potrà effettivamente seguire dei corsi di studio. E alla fine, come sempre, il servizio militare resterà un “onore” per coloro che hanno meno risorse.

Notizia del 05/06/2013


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