Andrea Riccardi (foto Aleph da wikipedia.org)
Cooperazione e integrazione, finalmente un ministero
Nel Governo Monti spicca il nuovo Ministero alla Cooperazione Internazionale e all'Integrazione, affidato ad Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio. Un segno importante per un nuovo modo di vivere le relazioni con il Sud del mondo.
Nelle ultime settimane, sotto l'incalzare della crisi economica, il quadro politico italiano ha subito non pochi stravolgimenti. Tra i tanti cambiamenti, uno in particolare ha postivamente colpito chi si occupa di Sud del mondo. Nella governo guidato da Mario Monti spicca infatti il nuovo Ministero per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione, affidato ad una personalità di alta caratura come Andrea Riccardi. Una novità, pur trattandosi di un ministero senza portafogli, di assoluto rilievo, che riporta al centro dell’attenzione due tematiche, il sostegno al Sud del mondo e l’immigrazione, non solo profondamente legate tra loro, ma anche cruciali per il futuro del nostro paese.
“Auguriamo un buon lavoro al neo ministro - sottolinea Guido Barbera, presidente del Cipsi -, uomo di grande esperienza in questi ambiti e tematiche. Auspichiamo che la sua nomina possa segnare l’inizio di una nuova politica sulla cooperazione, che non sia basata sull’assistenzialismo, ma che costruisca un nuovo progetto di solidarietà e di relazioni umane tra i popoli. Che garantisca il rispetto dei diritti umani per tutti e la salvaguardia dei beni comuni. Che sia volta all’integrazione e non all’esclusione e al respingimento. La cooperazione, oggi più che mai, rappresenta il legame trasversale di coerenza tra le politiche. Un legame tra tutte le politiche, in grado di costruire ponti tra le persone e popoli, per una vera convivenza”.
Il ministro Riccardi dovrà fare i conti con l’ormai cronica penuria di fondi che colpisce duramente l’aiuto pubblico allo sviluppo. Ma la sua esperienza e la sua storia personale sono garanzia che perlomeno sarà riallacciato un dialogo tra tutte le realtà impegnate in questo settore, finalizzato a dare risposte concrete alle necessità del Sud del mondo. Sessantuno anni, Andrea Riccardi è stato nel 1968 il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, realtà nota a livello internazionale non solo per l’impegno sociale e i numerosi progetti di sviluppo realizzati, ma anche per il suo lavoro a favore della pace e del dialogo. In particolare, Riccardi ha avuto un ruolo di mediazione in diversi conflitti e ha contribuito al raggiungimento della pace in alcuni paesi, tra cui il Mozambico, il Guatemala, la Costa d’Avorio. La rivista “Time” nel 2003 lo ha inserito nell’elenco dei trentasei “eroi moderni d’Europa", coloro che si sono distinti per il proprio coraggio professionale e impegno umanitario.
Visto il nostro legame con il Mozambico, come Cesvitem ricordiamo soprattutto lo storico accordo di pace firmato il 4 ottobre 1992 proprio nella sede della Comunità di Sant’Egidio, a Roma, che mise fine a quindici anni di guerra civile. Un grandissimo sforzo diplomatico, prolungatosi per oltre due anni, ancor oggi uno dei pochi esempi di un conflitto in Africa conclusosi tramite colloqui di pace. Ad aprire il tavolo negoziale, nel luglio 1990, fu proprio Andrea Riccardi. Riportiamo un breve passaggio del suo intervento, con l’augurio che, a partire dal suo mandato ministeriale, lo stesso spirito ispiri un nuovo modo di vivere le relazioni tra il nostro paese e il Sud del mondo. "Questa casa si apre in questi giorni come una casa mozambicana per i mozambicani. Abbiamo la consapevolezza di avere innanzi mozambicani patrioti, veramente africani, senza la presenza di esterni. Ciascuno di voi ha radici profonde nel paese. La vostra storia si chiama Mozambico. Il vostro futuro si chiama Mozambico. Noi stessi siamo qui come ospitanti di un evento e di un incontro che sentiamo totalmente mozambicani. In questa prospettiva la nostra presenza intende essere forte per quel che riguarda l'amicizia, ma discreta e rispettosa”.
Notizia del 23/11/2011