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Emergenza pioggia a Trujillo

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Emergenza pioggia a Trujillo

Tra gennaio e febbraio un vero e proprio alluvione ha colpito il Perù. Anche nella città in cui ha sede la nostra associazione centinaia di famiglie hanno perso la propria abitazione: servono 3.840 euro per i casi più urgenti

Tra gennaio e febbraio il Perù è stato colpito dalla più grave inondazione degli ultimi quindici anni. Per giorni e giorni consecutivi la pioggia è caduta incessante in tutto il paese, provocando ingenti danni e la paralisi di qualsiasi attività in molti dipartimenti. La calamità, di cui in Europa è arrivata l’eco solo per via dei turisti rimasti bloccati a Machu Picchu, ha colpito anche Trujillo, la città sulle rive dell’oceano in cui ha sede il Cesvitem Perù. La città dell’eterna primavera, come recitano gli slogan turistici riferendosi al clima sempre mite, ne è uscita con profonde ferite.

“In una città in cui gran parte delle strade è in sabbia e le costruzioni sono in terra - racconta il rappresentante del Cesvitem Attilio Salviato -, la pioggia è pura devastazione. Soprattutto perché qui piove raramente e le strutture non sono progettate o costruite per reggere precipitazioni forti come quelle che ci sono state. I distretti periferici, compresi quelli in cui operiamo con i nostri progetti, sembrano antiche rovina Inca, con la differenza che qui la gente ci abita. Gran parte delle case, costruite in mattoni crudi con tetti di canne e terra,  hanno subito crolli, lasciando letteralmente senza tetto migliaia di persone. Girando per la città, quasi completamente allagata, si notano lunghissime file davanti alle ferramenta che vendono teli impermeabili e pali: tutti hanno qualcosa da riparare”.

Gli operatori del Cesvitem Perù si sono messi immediatamente in moto per censire i casi più gravi tra le famiglie dei beneficiari dei progetti di sostegno a distanza Pininos e Becas. “Abbiamo individuato - spiega Attilio - cinque interventi urgenti per singole famiglie, più altri cinque per le sedi di altrettanti clubes de madres con cui collaboriamo per Pininos”.

Alexander - prosegue il nostro rappresentante - vive in una baracca in canne, con il pavimento in terra battuta e alcuni teli di nylon a fare da tetto, inadatti a reggere il peso della pioggia: la proposta è di sostituirli con un’impalcatura in legno e un tetto in eternit, con una spesa di 210 euro. I fratelli Gianela, Carlos e Rodrigo Flores Mendiola vivono invece con la madre in un grande campo con due sole piccole costruzioni dai tetti raffazzonati con vari materiali (canne, pezzi di eternit e di teli), senza nessuna base in cemento: abbiamo progettato la copertura di una stanza di 35 metri quadri con pali e eternit, per una spesa di 200 euro. Jonas vive invece in un recinto senza tetto,  in quanto il cannucciato che copre la costruzione serve solo per fare ombra: con 220 euro sarebbe possibile coprire con un tetto in eternit almeno 36 metri quadri. Il caso di Anghi Caterin, al di là del problema piogge, è una vera e propria richiesta umanitaria: questa bimba vive con la madre e cinque fratelli più piccoli in uno spazio completamente privo di tetto. Con 350 euro possiamo costruire almeno una stanza di 40 mq, con tetto in eternit, ristrutturazione delle pareti in muratura e installazione di una porta d’ingresso. senza tetto. Infine Flor, la cui famiglia viveva in una baracca installata nel terreno di un parente che è letteralmente crollata: servono 280 euro per sostituirla con una struttura più stabile di 30 mq”.

Più complessa la situazione dei clubes de madres. “Le madri non si sono perse d’animo e si sono messe all’opera per aiutare i casi più disperati e riparare le sedi dei clubes. In questi anni stiamo procedendo progressivamente ad un restauro di tutti i clubes, ma alcuni hanno ancora i tetti tradizionali in terra: le piogge li hanno fatti crollare, mettendo in pericolo la stabilità degli stessi muri in mattoni crudi”.  Il caso più grave è il Virgen de la Medalla Milagrosa, dove il tutto è completamente crollato e servono 1.000 euro per il suo rifacimento, prima che nuove piogge mettano in pericolo la stabilità dell’intera struttura. Altri interventi urgono al Victor Raul de Miramar (350 euro per sostituire la vecchia copertura in fibra forte, che ormai deformato riversa l’acqua dentro il locale e non all’esterno), al Santa Maria de Jerusalem (280 euro per il rifacimento parziale del tetto del club), al Nostra Señora del Rosario (850 euro per la copertura dei 66 mq occupati da cucina e mensa) e al Corazon de Maria (100 euro per il rifacimento del tetto del magazzino).

“In tutto - conclude Attilio - servono 3.840 euro: una cifra relativamente modesta, ma che per decine dei bambini dei nostri progetti possono davvero rappresentare l’occasione per recuperare un minimo della dignità spazzata via dalle piogge”.

Notizia del 23/02/2010


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