Razzismo su Facebook da Mirano: un clima preoccupante
Cesvitem e Cipsi: "Nessuno č esente da responsabilitą, razzismo e xenofobia non devono avere diritto di cittadinanza nelle nostre cittą"
“Prendiamo atto della decisa presa di distanze dei dirigenti locali e nazionali della Lega, ma esprimiamo profonda preoccupazione per il clima di crescente intolleranza che sta prendendo piede nelle nostre città”. Così Guido Barbera, presidentedel Cipsi, coordinamento di 42 associazioni di solidarietà e cooperazione internazionale, e Simone Naletto, presidente del Cesvitem, ong membra dal 1990 del coordinamento, commentano il messaggio xenofobo comparso nella pagina di Facebook intestata a “Lega Nord Mirano”.
“La nostra associazione è nata e cresciuta a Mirano - afferma Simone Naletto - e ancor oggi qui c’è la nostra sede centrale. Di queste radici siamo profondamente orgogliosi, anche perché pensiamo che la tradizione di apertura e tolleranza della nostra città sia stato uno degli ingredienti fondamentali per l’avvio di questa avventura all’insegna dell’attenzione ai più deboli. Grazie ai progetti realizzati dal Cesvitem, in tanti angoli di Africa e Sudamerica “Mirano” è sinonimo di solidarietà e il nome della nostra città compare su decine di scuole, ambulatori, centri comunitari, pozzi”. Ora invece, prosegue Naletto, “Mirano balza agli onori delle cronache nazionali per un messaggio orripilante contro persone che, come abbiamo potuto verificare in oltre vent’anni di attività per l’accoglienza degli immigrati, nella stragrande maggioranza dei casi fuggono tra mille sacrifici dai loro paesi alla ricerca di una vita dignitosa per se stessi e le loro famiglie”.
“Nessuno sottovaluti quanto successo - aggiunge Guido Barbera -, né lo riduca ad uno scherzo di cattivo gusto o, ancor peggio, a folklore. L’ideale sarebbe cogliere l’occasione per riflettere e per avviare un dialogo, per il quale ci rendiamo fin da ora disponibili, tra Istituzioni e società civile, al fine di promuovere e costruire una convivenza umana basata sulla reciproca fiducia, sulla bellezza e la ricchezza del dialogo e dell’incontro tra tutti i cittadini del mondo. Se c’è qualcuno o qualcosa che non deve avere diritto di cittadinanza nelle nostre città, questi sono il razzismo, l’intolleranza, la xenofobia, non certo persone che hanno l’unica “colpa” di essere nati dalla parte sbagliata del mondo e di sognare un futuro migliore”.
“Nessuno deve sentirsi esente da responsabilità - conclude Naletto -. Non ne sono esenti quegli amministratori, che, magari in buona fede, hanno promosso negli ultimi mesi dei provvedimenti che favoriscono un clima di insicurezza e paura del diverso. Ma non possiamo tirarci indietro nemmeno noi società civile, rimasti troppe volte in silenzio e non pronti a difendere valori che, evidentemente sbagliando, ritenevamo sicuri e condivisi, a partire dal rispetto che merita ogni persona, qualsiasi sia la sua provenienza, il colore della sua pelle e la sua condizione”.
Notizia del 28/08/2009