Una medicina in dono a chi ne ha bisogno
Anche il Cesvitem quest'anno ha partecipato alla GRF: la Giornata di Raccolta del Farmaco, che si tiene ormai da vent'anni ogni secondo sabato di febbraio. Per il ventennale, si è provata la novità di dilatare il sabato, comunque giorno centrale dell'evento, ad una settimana.
Nelle farmacie aderenti, i clienti sono stati invitati a donare uno o più farmaci per far fronte all'indigenza sanitaria di chi non può permettersi un antipiretico o un analgesico, senza doverlo barattare col pranzo o con la cena.
È dunque un gesto di carità, meglio di educazione alla carità, proposto a tutti; non c'è chi, se lo accetta, non ne sia attore: farmacisti, enti, volontari, patrocinatori ed infine le persone che da semplici clienti, spesso già informati dell'evento, si sono recate in farmacia e hanno donato.
La cosa funziona davvero perché è a km 0. Le farmacie infatti sono abbinate ad enti vicini nel territorio in cui operano; gli enti caritatevoli poi assistono le persone e le famiglie bisognose proprio laddove si svolge la loro giornata, nel campo di battaglia per usare una metafora. Cosicché nulla va sprecato, né tempo, né risorse donate; secondo l'evidenza che, se ci prendiamo cura di quanto ci circonda, tutti viviamo meglio; e se mettiamo in comune due pani e un pesce, il risultato sarà maggiore della semplice somma.
Banco Farmaceutico Onlus ne è stato ispiratore e promotore fin dall'inizio e dopo 20 anni il gesto ha raggiunto tutte le province d'Italia.
Prendiamo a prestito le parole dell'Assessore alla Sanità del Veneto per riconoscere che quest'iniziativa, che parte dalla società civile, fa rete e si integra con le risorse pubbliche, nell'affrontare le esigenze sanitarie del territorio.
Il senso della GRF, la sua efficacia è proprio il far rete, permettere il dialogo e la collaborazione nel campo del bisogno fra gli operatori che altrimenti otterrebbero minori risultati da soli.
Ci auguriamo che i rapporti e le sinergie mosse da quest'iniziativa possano aver seguito anche e ben oltre la GRF stessa. E come si suol dire, se son rose fioriranno, certo a patto che il "giardiniere", che ognuno di noi è, ne abbia dovuta cura.
Notizia del 11/03/2020