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"Indovina chi viene a cena" a quota 42 adesioni

Grande successo per il progetto promosso da Cesvitem, Fondazione Gini e Il Villaggio Globale: sono 42 le famiglie di Mirano (VE) che si sono messe a disposizione per ospitare per una sera uno dei 57 rifugiati o richiedenti asilo attualmente in città.

Eravamo partiti sperando di riuscire a coinvolgere una ventina di famiglie. Al 15 gennaio ci siamo ritrovati con un numero di adesioni praticamente doppio. Sono infatti ben 42 le famiglie di Mirano (VE) che hanno sposato il progetto “Indovina chi viene a cena”, dando la disponibilità ad ospitare alla propria tavola per una sera uno dei 57 rifugiati o richiedenti asilo attualmente in città. Quarantadue occasioni d’incontro, per provare a conoscersi e a capire, vincendo paure e pregiudizi reciproci.  

“Siamo andati oltre tutte le aspettative - sottolinea il presidente Simone Naletto a nome del Cesvitem, che promuove l’iniziativa con la Fondazione Gini e la cooperativa Il Villaggio Globale -. Tra l’altro abbiamo ricevuto numerose richieste d’adesione anche da fuori Mirano, fino a Padova. Richieste a cui, a malincuore, non abbiamo potuto dare risposta positiva per questioni puramente logistiche. Tutto questo interesse è un segnale estremamente significativo. A maggior ragione in un periodo in cui, con l’avvicinarsi delle elezioni, il tema delle migrazioni rischia di essere oggetto non di un’analisi obiettiva e approfondita, ma di slogan e proclami spesso privi di fondamento. Come abbiamo sempre detto, non si tratta di un’iniziativa umanitaria, ma di un’opportunità di condivisione, un momento per scambiare esperienze, comprendere il percorso e le motivazioni che hanno portato queste persone nel nostro paese. Contiamo dunque che il progetto possa contribuire alla diffusione di un'informazione corretta su un fenomeno complesso come l'immigrazione, primo passo per favorire la costruzione di un processo di scambio culturale reciproco e arricchente per tutti”.

I rifugiati o richiedenti asilo attualmente ospitati a Mirano provengono da dodici diversi paesi tra Africa e Asia. Una presenza discreta, che passa quasi inosservata, grazie all’accoglienza diffusa messa in atto tramite i progetti SPRAR e CAS e agli sforzi in termini di integrazione della Fondazione Gini e del Villaggio Globale. “Indovina chi viene a cena” nasce dal desiderio di favorire il dialogo e la conoscenza reciproca tra i cittadini di Mirano e queste persone, pezzi di mondo che si sfiorano ogni giorno per le strade della città quasi senza rendersene conto.

Nel periodo di raccolta delle adesioni, terminato il 15 gennaio, sono state via via sviluppate altre azioni del progetto, come la formazione dei volontari-mediatori che accompagneranno alle cene i migranti e la presentazione a questi ultimi dell’iniziativa. “Un grazie particolare - conclude Naletto - va a Carlo e Giorgia, dalla cui esperienza di accoglienza in famiglia è nato il progetto. “Indovina chi viene a cena” nasce infatti da una loro idea, dopo che per un anno, una volta a settimana, con i loro due figli hanno ospitato a cena un giovane richiedente asilo senegalese, ospite presso il Villaggio Solidale di Mirano. È grazie a loro che l’iniziativa ha mosso i primi passi. Ed è grazie al loro grande impegno, anche dal punto di vista pratico, che nelle prossime settimane saranno organizzate le quarantadue cene”.

Notizia del 19/01/2018


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