Armando Cunguara
Progettare il futuro ripartendo dalla terra
Armando Cunguara, coordinatore del Settore progetti di Esmabama, racconta l'importanza dell'iniziativa di sviluppo agricolo promossa dal Cesvitem. E testimonia con la sua storia l'importanza dell'accesso all'educazione.
“Mi piace prendere in mano la terra, mi piace l’agricoltura. E tutto quel che faccio, lo faccio con amore”. Armando Cunguara è il coordinatore del Settore progetti di Esmabama. È uno degli operatori di cui ad Esmabama vanno più orgogliosi. E non solo per il ruolo che ricopre. È infatti un “figlio” dell’associazione, la dimostrazione che l’impegno profuso nel corso degli anni a livello educativo è stato un ottimo investimento. Il percorso formativo di Cunguara è strettamente legato alla rete scolastica di Esmabama: nella missione di Mangunde ha frequentato sia la scuola media che gli ultimi due delle superiori. “Per un po’ ho studiato in città, ma la qualità dell’insegnamento era decisamente più scarsa. Così nel 2004 sono tornato a Mangunde per finire le secondarie. È stata la scelta migliore che potessi fare”. Quello del 2004 è stato però solo il primo ritorno. Forte della preparazione ricevuta, la carriera scolastica di Cunguara è continuata con successo anche all’università, fino alla laurea in Ingegneria rurale all’Universidade Eduardo Mondlane, il più importante ateneo pubblico mozambicano. A quel punto era inevitabile che la sua strada incrociasse nuovamente quella di Esmabama. “Quando ho saputo che l’associazione stava cercando una figura per l’area progetti ho pensato ad una chiamata del destino. E quando poi sono stato assunto e ho scoperto che il mio incarico mi avrebbe portato spesso a Mangunde, ho pensato che si era chiuso un grande cerchio: ero tornato definitivamente a casa”.
Prima di assumere l’incarico di responsabile del Settore progetti, Cunguara è stato il referente del Settore agrozootecnico (AGP). Una mansione estremamente delicata, con la responsabilità di coordinare 85 collaboratori e gestire oltre 2.000 ettari di terreno. D’altronde il Settore AGP gioca un ruolo strategico nella complessa architettura di Esmabama. “L’autosufficienza delle scuole e dei centri di salute attivi nelle quattro missioni passa attraverso due grandi obiettivi del Settore AGP. Il primo è garantire, attraverso le nostre produzioni, un’alimentazione adeguata agli studenti ospitati nei convitti e agli utenti dei centri di salute. Il secondo è immettere sul mercato il surplus produttivo, il cui ricavato possa contribuire a coprire le spese di gestione di questi servizi”. Facile a dirsi, meno da mettere in pratica. “Scontiamo una serie di inefficienze che limitano le nostre capacità di produzione. Ma dobbiamo considerare che Esmabama è partita praticamente da zero: nel 1995 non c’era alcuna attività agrozootecnica su larga scala, i terreni di proprietà delle missioni completamente abbandonati. Un ritardo storico che passo dopo passo proviamo a colmare. In questo senso il progetto sviluppato con il Cesvitem è molto importante, perché ci permette un importante salto di qualità su aspetti fondamentali come l’irrigazione e la meccanizzazione dei processi produttivi”.
Il potenziamento delle attività agricole di Esmabama è una partita da giocare con molto equilibrio. Il rischio è quello di creare un’agricoltura a doppia velocità, visto che macchinari o sistemi di irrigazione non sono alla portata dei contadini locali. Con la conseguenza di incrinare il fondamentale rapporto con le comunità locali. Anche per questo motivo, una delle attività in cui Cunguara è maggiormente impegnato è la promozione delle associazioni di contadini all’interno delle comunità che gravitano attorno alle missioni. “Ne sono attive già quattordici. Essere uniti è un grande vantaggio per lo sviluppo individuale e collettivo. Da un lato permette di condividere valori e interessi con un gruppo di riferimento. Dall’altro favorisce l’accesso ai mercati, a fondi istituzionali, a corsi di formazione”. Il modo migliore per promuovere lo sviluppo dell’agricoltura di base, senza stravolgere consuetudini e usanze. E muoversi a passo sicuro verso il futuro.
La testimonianza completa di Armando Cunguara è pubblicata nel nuovo numero de Il Girotondo.
Notizia del 17/07/2017