Approfondimenti
Radio Monapo prova ad alzare il volume
Comincia a prendere corpo il progetto di una nuova sede per la radio comunitaria gestita da Watana nel nord del Mozambico: i primi passi grazie ad un finanziamento della Chiesa Valdese.
Radio Monapo vuole alzare il volume. Dopo sette anni di attività, la radio comunitaria gestita da Watana, partner storico del Cesvitem nel distretto di Monapo (Mozambico), cerca il salto di qualità: una nuova sede e tante idee per diventare sempre più punto di riferimento per la comunità e per migliorare l’accesso all’informazione. Il progetto ha già trovato un importante sostegno, ovvero un finanziamento di 23.500 euro erogato dalla Chiesa Valdese attraverso i fondi dell’8 per mille che copre circa metà dei costi totali. Un primo, importantissimo passo a cui dovranno seguirne molti altri.
“Attualmente - spiega Avelino Muligeque, presidente di Watana e coordinatore dell’emittente spiega – siamo ospitati in un vecchio edificio messo a disposizione dall’Amministrazione del distretto. Oltre al fatto che le autorità potrebbero chiedercelo indietro in qualsiasi momento, lo stabile è infestato da una colonia di termiti, con rischio continuo di crolli e danni alle attrezzature”. Nasce da qui il bisogno di una nuova sede: sarà acquistato un terreno di 1.600 metri quadri, sui cui sarà costruito una nuova struttura di oltre 200 metri quadri che permetta alla radio di esprimere tutto il suo potenziale.
“Questa avventura è iniziata nel 2007 grazie a un progetto promosso dall’Unesco e dalla Cooperazione Svizzera: nell’ambito di questa iniziativa abbiamo ricevuto la formazione e le attrezzature necessarie per avviare un Centro multimediale comunitario (CMC), combinando la radio, ancor oggi il principale mezzo di comunicazione in gran parte dell’Africa, alle nuove tecnologie informatiche”. Una manna per un territorio che, dal punto di vista delle comunicazioni, vive ancora un’arretratezza quasi assoluta. “In tutto il distretto - spiega Avelino - non ci sono edicole: i pochi giornali in circolazione arrivano con giorni di ritardo. Pochissime famiglie possono permettersi una tv o l’accesso a internet. Anche perché moltissimi ma le connessioni, a causa dell’arretratezza delle linee, sono molto lente”.
Per garantire la sostenibilità economica del Centro, in questi sono state sviluppate numerose attività, dai corsi di informatica (19 quelli organizzati finora, per un totale di 1.710 ore di formazione) al servizio fotocopie. Ma il fiore all’occhiello resta la radio. “Dal 2007 ai microfoni si sono alternati 43 volontari: tutti giovani, tutti residenti a Monapo, tutti impegnati a titolo gratuito, a parte una gratificazione simbolica a fine anno: è un esempio perfetto di citizien journalism, il giornalismo dei cittadini, che produce quella “informazione dal basso” poco appetibile per i media, dominati dall’unica regola della commercializzazione della notizia, ma assai importante per avviare processi di sviluppo democratico, sociale ed economico: pensate solo quante persone è possibile raggiungere con programmi di sensibilizzazione o di formazione a distanza”.
Radio Monapo è in onda tutti i giorni sui 106 megahertz: dodici ore di programmazione sette giorni su sette, con trasmissioni, in portoghese e macua, d’informazione, educazione, cultura, intrattenimento, oltre a programmi di sensibilizzazione messi in onda su richiesta di associazioni e organismi vari. Il tutto con un raggio d’azione di 70 chilometri, in grado quindi di raggiungere gran parte dei 305 mila residenti nel distretto di Monapo.
Chi volesse sostenere questo progetto può versare un contributo sui conti correnti intestati al Cesvitem (gli estremi nel link nel box Approfondimenti), indicando nella causale “Progetto Radio Monapo”. Proviamo ad alzare il volume?
Progetto sostenuto con i fondi
Otto per mille della Chiesa Valdese
(Unione delle chiese metodiste e valdesi)
Notizia del 23/09/2014