Ferruccio con il suo inseparabile sax
Un sassofono per il Mozambico
Ferruccio Toffoletto, jazzista veneziano, è stato compagno di classe di Adolfo Saquina, uno dei fondatori di Watana, durante i suoi anni di studio in Italia. Un'amicizia che il tempo e le distanze non ha spento: nasce così il brano "Watana" che Ferruccio ha inserito nel suo ultimo lavoro.
Non sono molte le associazioni che possono vantare una canzone scritta tutta per loro. Un onore che da qualche settimana spetta a Watana, partner storico del Cesvitem nel nord del Mozambico. Tutto merito di Ferruccio Toffoletto, jazzista veneziano con un numero infinito di collaborazioni ed esibizioni alle spalle, che nel suo ultimo lavoro “Home” ha voluto inserire un brano intitolato proprio “Watana” (ascoltabile in anteprima dal player a fondo pagina). Una piccola carezza musicale, che crea una sensazione di protezione e accoglienza, in cui il timbro scuro del sax coccola come un nonno il canto dolce e solitario di una bambina africana.
Elettricista per lavoro, sindacalista per impegno, sassofonista per passione, Ferruccio è stato compagno di scuola di Adolfo Saquina, uno dei fondatori di Watana, durante i suoi anni di studio in Italia. Un’amicizia che, nonostante gli anni e i chilometri di distanza, è rimasta salda. E che, in perfetta sintonia con una storia di incontro multiculturale, ha trovato il suo ultimo crocevia in un porto. “Ero a Nantes, in Francia - racconta Ferruccio - e in un piccolo bazar trovai una kalimba, uno strumento tradizionale africano realizzato con delle piccole stecche risuonatrici d’acciaio e una scatola di sardine usata a mo’ di cassa armonica. Comprarla, usarla per costruire un base ritmica e scriverci sopra un brano da dedicare ai miei amici africani è stata la naturale chiusura di un cerchio”.
Un cerchio che si era aperto tanti anni fa tra i banchi di scuola. “Io e Adolfo ci siamo conosciuti al corso serale di elettrotecnica all’Itis Pacinotti di Mestre. Feci in modo di averlo come compagno di banco: mi incuriosivano la sua storia così particolare, i suoi racconti sul Mozambico. Pur provenendo da mondi completamente diversi, ci ritrovammo ad affrontare difficoltà molto simili: io ero uno studente non piú giovane e già lavoratore, lui veniva da un paese lontano e doveva superare lo scoglio della lingua e di metodi di insegnamento completamente nuovi. Finimmo per unire le forze e nacque un’amicizia che andava oltre la scuola”.
Nonostante gli anni che passano e la distanza, l’amicizia tra Ferruccio e Adolfo ha trovato il modo di restare salda, anche tramite strade solidali. “Da ormai quattordici io e mia moglie aderiamo, attraverso il Cesvitem, ai progetti di sostegno a distanza promossi da Watana nel nord del Mozambico. È una scelta di solidarietà che mi piace definire “politica“, nel senso piú alto del termine. Anche per questo abbiamo sempre sostenuto bambine e ragazze, nella convinzione che l’educazione femminile sia la base su cui costruire un futuro migliore, valorizzando il singolo in un’ottica di comunità”. Una riflessione si accosta anche al jazz. “Il jazz è l’ambito musicale piú libero che si possa immaginare: un mix di tradizione popolare e musica colta che trae linfa vitale dalle contaminazioni etniche. Sempre però nel rispetto dell’individualità, della ricerca del singolo musicista. È un po’ l’augurio che, con il brano Watana, vorrei fare a tutti i bambini seguiti da Adolfo: una vita serena e libera, in cui venire sempre apprezzati per quello che si è”.
Home, l’album che contiene Watana, nasce dalla collaborazione tra Ferruccio Toffoletto (sax) e Pietro Girardi (piano). Il disco, che contiene in tutto dieci tracce, è acquistabile dal 30 giugno nei principali negozi di musica online (Amazon, iTunes, …), sia come cd audio che in formato digitale.
Notizia del 23/06/2014