La Porta d'Europa a Lampedusa
Approfondimenti
La Carta di Lampedusa per una nuova Europa dei diritti
A quattro mesi dalla strage di migranti del 3 ottobre, decine di associazioni europee e nordafricane si ritrovano a Lampedusa per promuovere un nuovo orizzonte delle politiche sulla migrazioni.
Il 3 ottobre scorso, nel mare di Lampedusa, a poche miglia dalla costa, 368 migranti persero la vita nel naufragio del barcone con cui stavano cercando di raggiungere l’Europa. Poteva essere l’ennesima occasione per proclami vuoti e lacrime di coccodrillo, giusto il tempo della commozione, come già successo in passato in tante, troppe occasioni simili. E invece da quella tragedia è nato un seme di cambiamento. Dal 31 gennaio al 2 febbraio, a quattro mesi esatti dalla strage, decine di movimenti e associazioni, reti ed organizzazioni, europee e nordafricane si ritroveranno proprio nell’isola nel cuore del Mediterraneo per la stesura del testo definitivo della Carta di Lampedusa.
Un patto euro-mediterraneo, un “manifesto collettivo” per dar vita ad un nuovo orizzonte sul terreno delle migrazioni, per un nuovo diritto scritto dal basso, un diritto alla vita che metta al primo posto le persone, la loro dignità, i loro desideri e le loro speranze, un diritto che nessuna istituzione oggi riesce a garantire, un diritto da difendere e conquistare, un diritto di tutti e per tutti. Un patto costituente tra tutti coloro che credono nella possibilità di fondare un’Europa nuova, dove le libertà e i diritti dei suoi cittadini si fondano sul principio che nessun essere umano può essere sottoposto a violenze e detenzioni arbitrarie, né tanto meno rischiare la propria vita, solo perché ha voluto o dovuto lasciare il proprio paese per raggiungerne un altro.
È il culmine di un percorso iniziato proprio all’indomani del 3 ottobre, a cui prende parte, attraverso il Cipsi, anche il Cesvitem. “Subito dopo il naufragio - sottolinea Guido Barbera, presidente di Solidarietà e Cooperazione Cipsi - abbiamo aderito all’appello, lanciato insieme a molte altre associazioni e realtà della società civile, per l’apertura di un canale umanitario fino all’Europa e per il diritto d’asilo europeo. Da quell’appello è nata la volontà di avviare un percorso comune, concretizzatosi negli scorsi mesi nel lancio della Carta di Lampedusa. In queste settimane sta procedendo un lavoro collettivo di scrittura della Carta, cui le diverse realtà interessate possono contribuire attraverso il sito www.lacartadilampedusa.org. L’appuntamento di Lampedusa rappresenterà un momento di condivisione, confronto e proposizione per la costruzione di uno spazio comune ed una strada sulla quale possano incontrarsi e convergere le istanze e le battaglie di quanti sono oggi impegnati a costruire una Europa diversa, nella quale i diritti di ciascun individuo e quelli collettivi divengano effettivo fondamento di qualsiasi politica e prassi”.
Per la tre giorni di Lampedusa è prevista una diretta streaming dal sito del Cipsi (www.cipsi.it).
Notizia del 27/01/2014