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Mutitu Water Project, la carica dei 36mila

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Mutitu Water Project, la carica dei 36mila

Continua ad aumentare il numero di beneficiari del grande acquedotto nel cuore del Kenya che il Cesvitem sta accompagnando da oltre dieci anni. Don Romano Filippi racconta i prossimi passi: obiettivo 50 mila.

Trentaseimila persone. In pratica, una piccola città. A tanto ammontano, secondo l’ultimo aggiornamento arrivato dal Kenya, i beneficiari del Mutitu Water Project, il grande acquedotto che il Cesvitem sta seguendo passo dopo passo da oltre dieci anni. Un risultato davvero impressionante, considerando la bassa densità abitativa dell’area raggiunta dall’infrastruttura: il progetto si estende infatti su ben 120 chilometri quadrati tra i distretti di Nyeri, Nyandura e Laikipia, grazie a oltre 350 chilometri di linee scavati a mano dalla gente dei villaggi coinvolti.  

“Anche quest’anno la stagione delle piogge è andata bene - racconta don Romano Filippi, il missionario italiano che ha avviato il progetto -, ma per la gente dei nostri villaggi questo è ormai un aspetto quasi secondario. L’acqua sgorga dai rubinetti delle connessioni private e dei water point comunitari, garantendo a tutti una qualità della vita incomparabile rispetto al passato”. Non si tratta d’altronde solo di bere, ma anche di realizzare tante altre attività fondamentali, come ad esempio allevare gli animali: nell’area coperta dal Mutitu vengono attualmente allevati ben 20mila capi di bestiame, che in un area fortemente rurale rappresentano una essenziale forma di sussistenza per le comunità locali.

Non a caso la popolazione la popolazione di questo angolo d’Africa è in continuo aumento. È stato calcolato che entro il 2020 il numero dei beneficiari dell’acquedotto salirà a 50mila, grazie anche ad una nuova linea attualmente in progettazione. “Sarà la terza fase del progetto - spiega don Romano -: con la prima siamo scesi dalla foresta di Nyandarua fino alla strada asfaltata Nyeri-Nyahururu. Con la seconda ci siamo estesi nella zona pianeggiante a nord della strada. Ora, su richiesta delle autorità, con una deviazione della linea B, raggiungeremo la zona di Sirima, nel distretto di Laikipia”. In concreto sarà realizzato una linea di 9,5 chilometri, con un serbatoio da 50 metri cubi, che servirà alcune strutture pubbliche (gli uffici distrettuali, il comando di polizia, la locale parrocchia e un centro sanitario) e i residenti del villaggio, per un totale di oltre mille beneficiari. “Durante la stagione secca la gente di Sirima cammina fino a 5 chilometri per raggiungere la fonte più vicina, rappresentata nella maggioranza dei casi dal fiume Ngobit. E quella che trovano è spesso acqua di cattiva qualità, responsabile di molti problemi sanitari, tra cui frequenti epidemie di tifo”.

Con la nuova linea il Mutitu arriverà a coprire un’area di 150 chilometri quadri, andando di fatto a completare il progetto elaborato originariamente. Nel frattempo prosegue, attraverso il Cesvitem, la campagna per collegare alle linee le abitazioni delle famiglie meno abbienti residenti nelle zone più isolate: bastano 300 euro per trasformare il diritto all’acqua da sogno a realtà. 

Notizia del 04/06/2012


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