Dossier Acqua Cipsi, i numeri della sete nel mondo
In occasione della Giornata mondiale dell'Acqua, il Cipsi rinnova l'appello per la difesa dell'acqua come bene comune e per un accesso partecipato che rafforzi la solidarietà tra i popoli
1,6 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile. 2,6 miliardi di persone non hanno accesso ai servizi igienico-sanitari di base. 5 milioni di persone muoiono ogni anno per malattie legate all’acqua. 1,8 milioni di bambini muoiono ogni anno per malattie connesse alla mancanza d’acqua potabile (4.900 bambini al giorno, in 8 mesi tutti i bambini d’Italia). Un bambino nato in un paese industrializzato consuma acqua da 30 a 50 volte in più rispetto ad un bambino di un paese povero. Sono solo alcuni dei dati pubblicati dal Cipsi nel Dossier Acqua 2010, diffuso in occasione del 22 marzo, Giornata mondiale dell’Acqua.
"L’acqua è così importante per il futuro dell’umanità da dover essere salvaguardata e resa accessibile nel mondo secondo criteri etici piuttosto che economici - sottolinea il presidente di Solidarietà e Cooperazione-Cipsi Guido Barbera -. L’imperativo categorico dei governi, delle imprese e dei cittadini deve essere quello di mantenere sostenibile l’uso del bene comune più prezioso del pianeta. Mentre oggi nel mondo il 12% della popolazione usa e spreca l’85% delle risorse idriche, l’accesso partecipato all’acqua è essenziale per il rafforzamento della solidarietà tra i popoli, le comunità, i paesi".
Solo in Italia, rivela il Dossier Acqua del Cipsi, si perdono dalle condutture 104 litri d’acqua per abitante al giorno, pari al 27% dell’acqua prelevata. Un terzo degli italiani non ha un accesso regolare e sufficiente all’acqua potabile. Ognuno di noi consuma 213 litri di acqua al giorno (39% per bagno e doccia, 20% per sanitari, 12% per bucato, 10% per stoviglie, 6% per cucina, 6% per giardino e lavaggi auto, 1% per bere e 6% per altri usi), mentre il fabbisogno giornaliero reale è di 40-50 litri a persona.
"Oggi è il momento di intervenire e avviare azioni di informazione ed educazione a livello territoriale - prosegue Barbera - per promuovere la cultura dell’acqua come bene comune: azioni di sensibilizzazione verso comportamenti individuali e d’impresa più consapevoli, azioni per la definizione condivisa di politiche di gestione delle risorse naturali, sostegno per una gestione pubblica, partecipata e trasparente. Per questo motivo il Cipsi è fra i promotori dei referendum contro la privatizzazione dell’acqua".
E attraverso piccole attenzioni quotidiane, tutti possiamo fare qualcosa. Sapendo ad esempio che il bagno nella vasca è piacevole ma costa 150 litri d’acqua ogni volta, il triplo della doccia. Che ogni scarico in bagno sono 10 litri d’acqua, mentre lo scarico a getto differenziato fa risparmiare da 20 mila a 26 mila litri l’anno. Che un rubinetto che sgocciola spreca anche 100 litri al giorno, mentre basta una piccola riparazione per risparmiare acqua e denaro. Piccoli gesti per un mondo migliore.
Notizia del 22/03/2010