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G8: lettera aperta a Obama sull'acqua
Il Comitato italiano per un Contratto mondiale per l'acqua lancia un appello al presidente Usa affinchè la salvaguardia delle risorse idriche entri tra le priorità della politica internazionale
"Nei prossimi decenni, se la comunità internazionale e la politica continueranno a rifiutare il riconoscimento del diritto all’acqua ed a delegare al mercato azionario il governo delle risorse idriche del pianeta Terra, si assisterà a catastrofi dalle conseguenze imprevedibili, come ha già dichiarato l’ONU nel 2006”. Questa denuncia è contenuta nell’appello promosso dal Comitato italiano per un Contratto mondiale sull’Acqua, fatto pervenire al presidente statunitense Barack Obama in occasione del G8 a L’Aquila, sottoscritto da alcuni Premi Nobel e Oscar e da centinaia di artisti, giornalisti, docenti, ricercatori, professionisti e associazioni italiane, tra cui il Cipsi.
L’appello prosegue ricordando che "metà della popolazione mondiale non avrà accesso all’acqua e metà della domanda d’acqua resterà senza risposta. Si assisterà ad un incremento dei flussi migratori" e si stima che 200-300 milioni di persone saranno costrette a spostarsi nel mondo dando origine a conflitti sull’acqua. "Prevenire i conflitti connessi al mancato accesso all’acqua potabile ed il rischio di una crisi idrica mondiale è, in questa fase storica, il compito primario della politica e delle Istituzioni internazionali". Questo si affianca alla sempre più necessaria e irrinunciabile lotta alla povertà: i poveri che vivono con meno di un dollaro al giorno, sono quelli che restano esclusi dall’accesso all’acqua potabile e dai servizi igienico sanitari perché non possono sostenerne i costi. “È sulla base di questa nostra convinzione - afferma Emilio Molinari, Presidente del Contratto Mondiale sull’Acqua - che abbiamo voluto rivolgere il nostro appello a Lei, Presidente Obama, che ha ridato alla politica il senso degli interessi generali. Lei ha parlato di sanità pubblica come di un bene comune ed inaugurato l’era della quale ai contrasti si risponde con il parliamone".
"Con il nostro appello - prosegue Molinari - vorremmo rivolgerLe quattro semplici richieste sull’acqua e ci aspettiamo che l’era del "parliamone", da Lei avviata si traduca in capacità da parte della "politica" di ascoltare, affrontare e rispondere agli interrogativi sul futuro dell’acqua e della lotta alla povertà". L’invito al Presidente Obama ad "affrontare le sfide dell’acqua" è stato sottoscritto dai Premi Nobel Rita Levi Montalcini e Dario Fo, dai Premi Oscar Bernardo Bertolucci e Nicola Piovani ed ha trovato il consenso di più di cento personalità del mondo della cultura e della società civile.
L’appello si conclude con la richiesta che, a partire dal vertice del G8, siano inseriti tra le priorità della Comunità internazionale e dell’agenda politica i temi della crisi idrica e l’urgenza di avviare un percorso internazionale per il riconoscimento del diritto all’acqua per tutti e la salvaguardia delle risorse idriche come patrimonio dell’umanità.
Notizia del 07/07/2009