Iniziato in Perù il nuovo anno scolastico
Il 3 marzo milioni di bambini e ragazzi sono tornati tra i banchi: le difficoltà del sistema scolastico peruviano e l'impegno del Cesvitem a Trujillo nel racconto del nostro rappresentante Attilio Salviato
Il 3 marzo è iniziato in tutto il Perù il nuovo anno scolastico. Da nord a sud, milioni di bambini e ragazzi sono tornati indistintamente tra i banchi, senza nessuna differenza tra regione e regione, anche se sulla costa, come a Trujillo, siamo ancora in piena canicola estiva, mentre nella sierra si è nel mezzo della stagione delle piogge, con precipitazioni torrenziali che rendono difficili gli spostamenti.
In Perù il tasso di iscrizione scolastico è molto elevato: si iscrive alla scuola primaria il 96% dei bambini, e il 90% di loro raggiunge con successo la quinta classe. Un dato sicuramente positivo, anche se questa grande massa di alunni crea una pressione spesso insostenibile sull’organizzazione delle scuole pubbliche, a tutto vantaggio degli istituti privati. Ma in entrambi i casi la preparazione degli insegnanti è spesso deficitaria, rendendo difficile per una famiglia, al di là della disponibilità economica, decidere a quale scuola iscrivere i propri figli per fargli avere un’educazione perlomeno sufficiente.
La sede peruviana del Cesvitem anche quest’anno non si è fatta cogliere impreparata, con un vero e proprio piano di sostegno scolastico a favore dei beneficiari del Progetto Pininos. Un piano particolarmente complesso, visto che prevede il coinvolgimento di circa 1.500 bambini e di ben 120 scuole sparse in tutto il territorio cittadino di Trujillo. Volendo riassumere, sono due gli ambiti d’azione principali. Da un lato c’è il sostegno alle sforzo economico che le famiglie devono sostenere per mandare i propri figli a scuola. Tante volte il valore stesso dell’istruzione passa in secondo piano davanti, ad esempio, alla spesa per l’acquisto della divisa: ogni scuola ha la sua uniforme, spesso un capo dai tratti esclusivi il cui costo è più alto di quello di tutto il restante materiale scolastico. A ciò il Cesvitem tenta di supplire attraverso la distribuzione di kit didattici, comprendenti quaderni e materiale di cancelleria sufficienti per arrivare fino al termine dell’anno scolastico, in dicembre.
L’altro intervento coordinato dai nostri operatori riguarda invece i corsi di ripetizione. È questa, ovviamente, la parte più significativa del nostro lavoro, quella che può effettivamente dare una impulso al miglioramento dell’istruzione dei bambini, ma anche, per tanti motivi, la più difficile da gestire. I corsi vengono realizzati negli spazi dei club de madres, che nonostante gli sforzi fatti (due anni fa sono stati tutti dotati di tavoli e panche per le lezioni), non sempre sono a livello logistico adatti a ospitare attività di questo tipo. Allo stesso tempo i docenti coinvolti nell’iniziativa devono adattarsi ad un modo di fare lezione completamente nuovo rispetto alle rigidità, anche di ruoli, tipiche dell’ambiente scolastico. Ma nonostante tutto portiamo avanti il nostro impegno, cercando di migliorarlo e affinarlo di anno in anno, nella convinzione che la promozione del diritto all’istruzione sia il primo fondamentale passo per la costruzione di un Perù migliore.
Intanto nelle scuole regna ancora la confusione: mancano arredi, attrezzature, a volte persino gli insegnanti. I genitori continuano a girare per i mercatini rionali, in una sorta di carnevale scolastico, alla ricerca di un prezzo migliore per una divisa o una cartella. Ci vorrà un mese circa perché le cose, come ogni anno, si regolarizzino. In attesa che il sistema scolastico del paese, bisognoso veramente di tutto, sia finalmente oggetto di una profonda riforma, che lo renda maestro di vita e non gabbia obbligatoria allo sviluppo.
Notizia del 12/03/2009