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Distribuzione di materiale scolastico Esperança

Approfondimenti

Una giornata al Centro Esperança

Dallo scorso 7 febbraio la sede del Cesvitem Mozambico si avvale della collaborazione di una stagista, Cecilia Di Francescomarino, nell’ambito di un progetto di borse di studio promosso dall’Ufficio Cooperazione Internazionale della Regione Abruzzo. Cecilia sta in particolar modo affiancando gli operatori del Progetto Esperança: di seguito il suo racconto della distribuzione del materiale scolastico svoltasi il 13 febbraio.

Maputo. Venerdì 13 febbraio. Ore 7 e 50. Una fila di bambini, ragazzi e mamme affolla ed anima la veranda del Centro Esperança. Un allegro vocio inganna l'attesa ed invade le stanze in cui fervono gli ultimi preparativi per la consegna del materiale scolastico ai beneficiari del sostegno a distanza del Cesvitem. Le scuole si sono riaperte già da qualche giorno in Mozambico, e come ogni anno, dopo aver provveduto alle iscrizioni, lo staff del Cesvitem si è dedicato all'acquisto di migliaia di quaderni, penne, matite, righelli, colori, kit per la geometria ed il disegno., al fine di dotare i piccoli allievi di tutto l'occorrente per andare a scuola. Il giorno precedente la consegna, un ultimo meticoloso inventario di ogni cassa di materiale, ha rassicurato gli operatori: tutto è pronto.

Con un breve discorso di apertura tenuto dalle operatrici sociali del centro, la responsabile della area educativa e dell’area della salute, alle 9 inizia ufficialmente la tanto attesa distribuzione. Tutti i presenti, chiamati per gruppi a seconda dell'operatore che li segue personalmente durante l'anno, sono stati invitati ad entrare nella sala principale del centro, dove una dozzina di mani lavorava in maniera concitata su due postazioni: una dedicata alle classi della scuola primaria, ed una alle classi della scuola secondaria. L'impegno scolastico, si sa, è differente a seconda della classe frequentata, e così ogni bambino riceve il tipo ed il numero di quaderni corrispondente alle materie che affronterà a scuola; goniometro, compasso e relativo materiale per il disegno geometrico agli studenti più grandi; un surplus di matite e colori per i più piccoli delle prime classi in attesa. Ogni pacchetto personalizzato è stato preparato all'istante in una sorta di ritmata catena di montaggio che scattava ogni qualvolta lo studente di turno, superato lo stupore iniziale dell'ingresso, sussurrava la classe frequentata. Una volta ricevuto l'occorrente per la scuola, i più entusiasti approfittano dell'occasione e si mettono subito all'opera, iniziando a scrivere lettere ai padrini in Italia per salutarli, ringraziarli, e offrirgli un disegno fatto da loro. Chi invece si era assentato dal centro nelle ultime settimane, dopo aver ricevuto il materiale per lo studio, si ritrova impacciatamente avvolto dal metro e dalle mani esperte delle sarte che continuano a pieno ritmo a cucire le oltre 500 divise per il nuovo anno scolastico.

Il via vai di capulane e sandaletti si sussegue incessante per l'intera mattinata, alternato, ogni tanto dall'arrivo di qualche papà e qualche zio incaricati del ritiro. Verso le 15 la situazione si calma un po’ e gli operatori ne approfittano per tirare le somme del lavoro svolto. In una sola giornata, degli oltre 500 beneficiari del progetto più di 400 hanno ricevuto il materiale. Sono invece circa un'ottantina gli studenti ancora sprovvisti del necessario per la scuola: i più smemorati e vicini sono stati subito mandati a chiamare, mentre ciascun operatore si è appuntato i nomi dei più lontani che non hanno ancora l'occorrente. Per loro la consegna avverrà la settimana prossima e direttamente a domicilio. Ci sono infatti bambini e giovani che per motivi familiari, si sono spostati da Maxaquene C e dai quartieri limitrofi dove vivevano quando nel 2004 è iniziato il progetto Esperança, per andare a vivere in altre zone della città; il progetto continua comunque a seguirli e si occupa della loro iscrizione e dell'inserimento nella nuova scuola, nonché di ogni altro problema relativo agli studi ed alla loro salute. In questa circostanza, per evitare ai piccoli di prendere 2 o 3 chapa per raggiungere il centro, spendendo tra andata e ritorno una somma che inizia ad essere significativa per le famiglie, gli operatori sociali del progetto consegneranno loro l'occorrente per la scuola direttamente a casa, approfittando dell'occasione per fargli visita, ed appurarne le condizioni di salute e di vita nel nuovo quartiere.

Insomma, anche se le consegne non sono ancora ultimate, gli operatori del Cesvitem sono soddisfatti: continueranno lunedì e per tutta la settimana a distribuire i materiali, ma ad un ritmo molto più lento che permetterà loro di affiancare e seguire con calma i bambini, facendo due chiacchiere sulle ultime novità scolastiche e familiari.

Notizia del 25/02/2009


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