Approfondimenti
Progetto Pozzi Ciad, una partenza col botto
A soli due mesi dall'inizio della nuova campagna di scavi, sono già nove i pozzi realizzati in altrettanti villaggi della zona di Fianga. La nuova tranche di fondi inviata dal Cesvitem permetterà altri cinque interventi, mentre all'orizzonte si staglia la sfida dei pozzi a trivellazione meccanica.
Un inizio col botto. Non c’è modo migliore per descrivere i primi mesi della nuova campagna di scavi del Progetto Pozzi Ciad. I lavori, iniziati a novembre dopo la conclusione della stagione delle piogge, hanno già portato allo scavo di ben nove pozzi, tutti con la tecnica della trivellazione manuale. Un risultato davvero straordinario, considerando che dal 2014 la media è stato di una ventina di pozzo all’anno e che si andrà avanti a scavare almeno fino a maggio.
“Siamo davvero molto soddisfatti - racconta da Fianga don Stefano Bressan, il coordinatore del progetto -. L’equipe di operai ha ormai maturato una grande esperienza e tutti lavorano con entusiasmo e serenità. E i risultati si vedono: finora abbiamo portato a termine tutti i cantieri avviati, nessun scavo è stato interrotto per motivi tecnici. D’altronde ogni anno riusciamo ad introdurre delle migliorie che facilitano il lavoro. Ad esempio abbiamo trovato una polvere di betonite di ottima qualità che, versata a mano a mano nel foro dello scavo, ne stabilizza le pareti e favorisce la fuoriuscita dei materiali di scavo. Allo stesso tempo gli operai sono diventati più saggi: non si ostinano più a scendere troppo in profondità rischiando di cacciarsi in situazioni problematiche, ma quando trovano l’acqua ad una profondità sufficiente a garantirne la potabilità, si fermano ed installano tubi e pompa”.
Senza contare che quest’anno la campagna di scavi può contare sulla consulenza di Stefano Meneghello, giovane neo ingegnere meccanico che, dopo aver perfezionato i suoi studi in Svizzera, ha deciso di dedicare un semestre sabbatico al volontariato internazionale. “Stefano si è ambientato in modo impressionante, sembra fatto apposta per questo ambiente. Non ha paura del clima, delle fatiche, dei disagi del cibo delle eventuali malattie. Si è messo dentro all’equipe con grande disponibilità e simpatia e ha legato molto bene con tutti. Il suo aiuto è davvero prezioso, soprattutto perché ci permetterà di studiare nuove migliorie e di aprire nuove prospettive di lavoro per i prossimi anni”.
Come sempre un pozzo tira l’altro e la fama del progetto si estende rapidamente. “Abbiamo in continuo nuove richieste di intervento. Solo nelle prossime due settimane abbiamo in programma tre cantieri”. Per l’immediato futuro la copertura economica sarà garantita dalla nuova tranche di fondi inviata dal Cesvitem, 5 mila euro che copriranno lo scavo di cinque nuovi pozzi. “Vi ringraziamo di cuore per il vostro sostegno - sottolinea don Stefano -, anche perché a breve si aprirà il fronte dei pozzi con trivellazione meccanica nelle zone della missione dove il sottosuolo roccioso non permette di intervenire manualmente. Non ci sono ancora richieste ufficiali, ma sappiamo che molti villaggi sono impegnati nella raccolta della quota spettante alla comunità e che presto presenteranno una domanda di intervento”. Il costo di questi interventi sarà ovviamente più alto (circa 3.100 euro a pozzo), ma come sempre cercheremo di fare la nostra parte.
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Notizia del 24/01/2017