Approfondimenti
Emilia, il terremoto non ferma la solidarietà
Da una mail di una nostra sostenitrice di San Felice sul Panaro uno spunto di riflessione sulla generosità degli emiliani. Una generosità che ora deve tornare a loro in termini di sostegno e aiuti concreti.
Nei giorni scorsi, tra le tante comunicazioni via mail che riceve ogni giorno la nostra sede, spiccava questo messaggio arrivatoci da una nostra sostenitrice di San Felice sul Panaro, uno dei paesi maggiormente colpiti dal terremoto che tanti lutti e danni ha portato in Emilia.
“Cari amici del Cesvitem,
mi dispiace informarvi che non ho più la possibilità di continuare il sostegno a distanza. A causa del terremoto che ha colpito la mia zona non ho più possibilità di entrare in casa poiché inagibile e la ditta per cui lavoro ha subito danni consistenti per cui non so neanche se tornerò al lavoro, mi dispiace davvero molto ma spero capirete, cordiali saluti”.
Un messaggio che ci ha fortemente colpito, testimonianza semplice e immediata del grande senso della solidarietà che anima il popolo dell’Emilia. In un momento di smarrimento e grande difficoltà (la mail è arrivata nel pomeriggio di martedì 29, il giorno della seconda grande scossa), di fronte al rischio più che concreto di perdere la propria casa e il proprio lavoro, uno dei primi pensieri di questa amica è stato quello di non poter continuare il sostegno a distanza di un bambino dall’altra parte del mondo. “Come Cesvitem - sottolinea il presidente Simone Naletto - non siamo in grado di intervenire direttamente, data la nostra mancanza di competenze specifiche per situazioni di questo tipo. Ma vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza alle popolazioni colpite dal sisma, con un pensiero particolare alle famiglie dei nostri sostenitori residenti in quelle zone. Ci auguriamo di cuore che la generosità e la solidarietà che da sempre contraddistingue gli emiliani ritorni ora a loro in termini di aiuti e sostegno, sia in questa prima fase dell’emergenza, sia nella successiva fase della ricostruzione”.
Nell’impossibilità di un intervento diretto sul campo, il Cesvitem sostiene e promuove le attività delle associazioni della rete Cipsi che hanno sede nelle zone del terremoto e che, attraverso i loro volontari, si sono immediatamente attivate per soccorrere e sostenere le comunità colpite, con particolare attenzione ai bambini. In particolar modo si sono attivate le associazioni I Sant’Innocenti, Rock no War e l’Associazione Solidarietà di Sant’Ilario d’Enza (RE), che stanno organizzando raccolte di fondi e di beni di prima necessità ed interventi sociali da realizzare in coordinamento con gli enti locali e la Protezione Civile. Per maggiori informazioni e contatti consultare il comunicato Cipsi nel box Approfondimenti.
Notizia del 29/05/2012