Alcune ragazze del Progetto Becas (Perù)
Approfondimenti
Report Sad 2010: con il Cesvitem si diventa grandi
Tra i beneficiari delle nostre iniziative di sostegno a distanza aumentano i ragazzi iscritti alle scuole secondarie e all'università: un passo significativo per la promozione del diritto all'istruzione e dell'autosviluppo del Sud del mondo
Con il sostegno a distanza si diventa grandi. È questo uno dei dati più importanti che emerge dai report 2010 delle nostre iniziative Sad in Mozambico e Perù. L’età media dei beneficiari coinvolti nei nostri progetti è infatti in aumento, segno di una forma di aiuto, in particolare dal punto di vista scolastico, sempre più costante e significativa. L’anno scorso, ad esempio, abbiamo festeggiato il primo ingresso all’università di una ragazza coinvolta nel progetto Ntwanano, che da questo punto di vista va ad aggiungersi ai progetti Esperança in Mozambico (una studentessa universitaria) e Becas de Estudio in Perù (cinque universitari).
Proprio i progetti in Perù, da questo punto di vista, sono estremamente significativi. “Quando nel 2002 - sottolinea il presidente del Cesvitem Simone Naletto - abbiamo lanciato il Progetto Pininos, i beneficiari coinvolti nelle attività erano esclusivamente bambini tra i 4 e i 12 anni di età. Oggi, a nove anni di distanza, quei bambini sono cresciuti e abbiamo ben 105 ragazzi coinvolti nel Progetto Becas de Estudio, tra studenti delle scuole secondarie, studenti di istituti post-secondari e, appunto, universitari. Solo nel 2010, grazie alla sensibilità e alla generosità di tanti sostenitori, abbiamo potuto accogliere in questo progetto 45 nuovi beneficiari”. Un risultato, afferma Naletto, estremamente significativo. “Per un ragazzo nato e cresciuto nelle poverissime periferie di Trujillo o di Maputo, frequentare la scuola secondaria o addirittura l’università è un’occasione di riscatto più unica che rara. Per noi resta la soddisfazione di rendere concreto due principi fondamentali del nostro impegno, la promozione del diritto all’istruzione e dell’autosviluppo dei popoli del Sud del mondo. Questi ragazzi e ragazze saranno infatti una risorsa fondamentale per la costruzione di un futuro migliore per la loro gente”.
Notizia del 23/06/2011