Il disegno vincitore del concorso
Approfondimenti
A Marghera una scuola... d'acqua
In occasione della Giornata mondiale dell'Acqua, la scuola media Einaudi ha concluso un percorso di riflessione sull'oro blu, concretizzando attraverso una merenda solidale la solidarietà verso il Sud del mondo: un esempio di quanto sia importante l'educazione allo sviluppo
Una scuola… d’acqua. Il 22 marzo è stata una giornata particolare per la scuola media Einaudi di Marghera. In coincidenza con la Giornata mondiale dell’Acqua si è infatti concluso un percorso di approfondimento sul tema del diritto all’acqua, realizzato in collaborazione con il Cesvitem. Incontri classi per classe, per riflettere sull’oro blu, su come viene utilizzato (e sprecato) in Italia e su come l’accesso a fonti idriche rappresenti una sfida per il futuro dell’umanità, in particolare l’Africa.
Al centro dell’attenzione è stato, in particolar modo, il Mutitu Water Project, il grande progetto di idraulica rurale che il Cesvitem sta seguendo da oltre dieci anni nel cuore del Kenya. Un acquedotto di quasi 400 chilometri di linee che porta acqua a oltre 14 mila persone, uno splendido esempio di ciò che i popoli africani sono in grado di fare non appena si forniscono loro i mezzi e le opportunità adatte.
Le attività alla scuola Einaudi sono culminate in due iniziative che hanno coinvolto le quattordici classi dell’istituto e tutto il personale. Da un lato “Il diritto all’acqua è un diritto alla vita”, un concorso interno attraverso il quale gli studenti sono stati chiamati a disegnare il “poster” della Giornata mondiale dell’Acqua. Dall’altro lato la merenda solidale, che proprio il 22 marzo ha visto i ragazzi rinunciare alla merenda di metà mattina, devolvendo l’equivalente per l’avvio di un sostegno a distanza attraverso uno dei progetti del Cesvitem.
Questa iniziativa rappresenta solo la punta dell'iceberg delle attività realizzate dal Cesvitem nelle scuole, che finora, solo nell'anno scolastico 2010/2011, hanno già coinvolto quasi 1.300 alunnni e studenti. “Siamo particolarmente orgogliosi queste attività di educazione allo sviluppo - sottolinea il presidente del Cesvitem Simone Naletto -, perché nel tentativo di promuovere l’autosviluppo del Sud del mondo, il ruolo degli abitanti del Nord non può limitarsi all’assistenzialismo e al sostegno economico. Il successo di tali processi dipende da un cambiamento forte della concezione di sviluppo, dato che il modello su cui abbiamo fondato il nostro benessere sta mostrando tutti i suoi limiti, ambientali e di giustizia. Per questo proponiamo di andare incontro ai popoli del Sud, abbracciare nuovi modelli e stili di vita, creare assieme un nuovo equilibrio e una nuova idea di sviluppo “sobrio” che permetta la costruzione di un mondo migliore e, soprattutto, giusto. In quest’ottica le attività nelle scuole sono particolarmente importanti, perché il domani del mondo è nelle mani delle nuove generazioni”.
Notizia del 22/03/2011