Perù, i sogni spezzati di William e Rony
A Trujillo la famiglia Cesvitem piange la scomparsa di due bambini. Incuria, povertà, fatalità da combattere con una sempre maggiore attenzione alla prevenzione. Di Attilio Salviato, rappresentante Cesvitem Perù
Rony e William sono solo due nomi di quella grande famiglia che è il Cesvitem Perù. Una famiglia composta da migliaia di persone. I bambini e i ragazzi dei progetti di sostegno a distanza. Le loro famiglie. I nostri operatori. Una famiglia che, nel giro di poche settimane, si è trovata due volte attonita a piangere l’inaccettabile morte di due bambini che si affacciavano alla vita.
William era a un passo dai dodici anni. Aveva undici anni e undici mesi, tutti passati nell’inferno del Cerro Mirador, nel distretto di El Porvenir. Undici anni e undici mesi sopravvissuti alla miseria, grazie ai saltuari lavori dei genitori e all’appoggio del Progetto Pininos. Anche quando, nel 2009, una malattia infettiva aveva rallentato i suoi progressi scolastici. Ma davanti al tumore che, all’inizio di quest’anno, l’ha colpito all’improvviso nessuno, nemmeno i medici, hanno potuto fare nulla.
Anche Rony stava per compiere gli anni. Il suo tredicesimo compleanno l’avrebbe festeggiato a casa della nonna, a Chimbote, una città un centinaio di chilometri a sud di Trujillo. Era entusiasta, Rony. A fine 2009, aveva terminato la scuola primaria ed era uscito dal Progetto Pininos. Ma la sua intelligenza e le sue capacità gli avevano permesso di realizzare un sogno: entrare nel Progetto Becas e potersi così iscriversi alla scuola secondaria, grazie all’appoggio della redazione di Radio l’Ora, una radio di Zurigo in lingua italiana. Era emozionato, Rony. I suoi padrini gli avevano proposto un’intervista radiofonica per raccontare la sua storia, e lui ce la stava mettendo tutta per non farsi trovare impreparato. I suoi genitori ne erano orgogliosi. Alla sua mamma aveva promosse che si sarebbe impegnato al massimo, che avrebbe ottenuto i migliori voti. E il suo papà, con mille sacrifici, era riuscito a procurare per lui e i suoi tre fratelli un computer di seconda mano da utilizzare per lo studio. Era un tranquillo sabato pomeriggio e Rony stava armeggiando con il pc nella sua casa di La Esperanza Alta, un umile casa in mattoni crudi e canne con un precario impianto elettrico. Seguendo una pessima consuetudine degli abitanti delle periferie di Trujillo, ha inserito i fili dell’alimentazione direttamente nella presa, senza spina. È bastato un attimo e una scossa letale e fulminea non gli ha lasciato scampo.
Coincidenza, fatalità, incuria, povertà. Resta il fatto che due bambini con tante speranze davanti non ci sono più, senza la possibilità di trovare la strada del riscatto, di gioire per questa difficile ma sempre meravigliosa vita. Al Cesvitem Perù ci chiediamo con insistenza se queste due morti si potessero in qualche modo evitare. E pur non pensando di poter affrontare l’onnipotenza del fato, crediamo che la pace e lo sviluppo di una società passi per la massima protezione possibile delle generazioni future. Le conoscenze, le tecnologie, le opportunità in questa parte di mondo sono molte, troppe volte appannaggio della sola classe abbiente, lasciando gran parte della popolazione priva anche di una minima cultura della prevenzione.
Due famiglie hanno perso la loro più grande ricchezza. Per questo d’ora in poi sempre più forte sarà il nostro impegno per campagne informative sulla prevenzione di tutti i rischi e i pericoli per la salute dei nostri bambini e ragazzi. Perché il miglior modo per ricordare William e Rony è non dover raccontare più storie come le loro.
Notizia del 14/07/2010