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8 marzo, una festa per le donne africane

La Festa della donna un'occasione per riscoprire il ruolo positivo e fondamentale che le donne hanno in tutto il mondo, a partire dall'Africa. Un impegno da premiare con il Nobel per la Pace

In occasione della Festa della donna, Guido Barbera, presidente del Cipsi (coordinamento di 45 associazioni di solidarietà e cooperazione internazionale, tra cui il Cesvitem), dichiara: "L’8 marzo è una opportunità per riscoprire il ruolo positivo e fondamentale che le donne hanno in tutto il mondo. Protagoniste della vita quotidiana così come della vita sociale e politica delle nostre società, le donne hanno un ruolo centrale nella gestione del quotidiano, trainano e sorreggono le loro famiglie e, nel contempo, sono attive nella vita politica e sociale. Si impegnano con costanza e dedizione nell’imprenditoria, nell’associazionismo, assumendo e portando avanti anche ruoli di responsabilità. Le donne sono volano di integrazione sociale, grazie al ruolo educativo che svolgono contribuiscono a creare ed alimentare una società aperta, plurale, disposta ad accettare e integrare i migranti e gli emarginati."

Proprio per riconoscere il protagonismo delle donne in tutti gli ambiti della società, il Cipsi e Chiama l’Africa hanno lanciato la Campagna Noppaw per assegnare il Premio Nobel per la pace 2011 alle donne africane. L’Africa cammina con i piedi delle donne. Ogni giorno centinaia di migliaia di donne africane percorrono le strade del continente alla ricerca di una pace durevole e di una vita dignitosa. Ognuna di loro riproduce quotidianamente il miracolo della sopravvivenza. Sono in maggioranza le donne a lavorare i campi in una terra che quasi mai appartiene a loro, solo perché donne. Ad esse che controllano il 70% della produzione agricola, che producono l''80% dei beni di consumo e assicurano il 90% della loro commercializzazione, è quasi sempre impedito di possedere un pezzo di terra. Sono le donne quelle che con più coerenza, assicurando, in una terra troppo spesso segnata dal malgoverno e dalla corruzione, la speranza del cambiamento e della democrazia. Sono le donne africane che, in condizioni quasi impossibili a causa del maschilismo, della poligamia, del disinteresse o dell'assenza degli uomini, continuano a difendere e a nutrire la vita dei loro figli; a lottare contro le mutilazioni genitali, a curare i più deboli e indifesi. Sono le donne africane che, di fronte alle prevaricazioni del potere, sanno alzarsi in piedi per difendere i diritti calpestati.

Anche la politica italiana si sta attivando a sostegno della campagna. Dopo l’adesione del presidente della Camera Gianfranco Fini e del suo predecessore Fausto Bertinotti, anche un gruppo trasversale di deputati, dal Pd al Pdl, sta mobilitando il Parlamento per promuovere l’assegnazione del Nobel alle donne africane. E, insieme alle donne africane, riconoscere e valorizzare il protagonismo di tutte le donne nel mondo.

Notizia del 08/03/2010


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