Giornata del Migrante: rilanciamo diritti e cooperazione
Barbera (Cipsi): "La cooperazione è la politica più economica ed efficace per garantire la sicurezza, costruendo ponti e non muri"
Il 17 dicembre è stata celebrata la Giornata Internazionale del Migrante. Guido Barbera, presidente del Cipsi, coordinamento di cui fanno parte il Cesvitem e altre 44 associazioni di solidarietà e cooperazione internazionale, ha colto l’occasione per lanciare un appello alle autorità italiane ed europee e per ribadire il ruolo centrale ricoperto dalla cooperazione anche rispetto ai fenomeni migratori. La Giornata Internazionale del Migrante coincide non a caso con la data in cui nel 1990 fu adottata la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e delle loro famiglie, entrata in vigore nel luglio 2003. Diritti che ancor oggi sono troppo spesso negati. “È una vergogna e una tragedia - sottolinea Barbera -. I migranti costretti ad abbandonare i loro paesi di origine per cercare di sopravvivere sono oggetto di respingimenti in mare, carcerazioni indiscriminate, torture e deportazioni nel deserto, con un numero incalcolabile di decessi. E quando arrivano in Italia vengono “accolti” nei centri di identificazione ed espulsione, dove accadono vicende che raccontano vite distrutte in nome di una presunta sicurezza, storie di drammi che arrivano fino al suicidio”.
“Facciamo appello alle istituzioni europee ed italiane - prosegue Barbera - per invertire la tendenza al razzismo e riconoscere il diritto a migrare, a vivere. La cooperazione internazionale può svolgere un ruolo decisivo nel sostenere il benessere delle persone nei luoghi di origine di Africa, Asia e America latina. Ma il nostro governo taglia i fondi e sembra disinteressarsi di questo complesso ed epocale problema. Tagliare la cooperazione è un errore di politica economica perché attraverso la cooperazione so possono risolvere problemi (di integrazione, di accoglienza, culturali …) che sono costi per il paese. I tagli alla cooperazione aumentano i problemi e le tensioni, producendo maggiori costi. La cooperazione è la politica più economica e più efficace per costruire la sicurezza, una politica fatta di ponti e non di muri, di rispetto e non di rigetto”.
Gli immigrati in Italia, secondo dati aggiornati al 1 gennaio 2009, sono oltre 4,8 milioni, aumentati di circa mezzo milione nel giro di un anno. Si stima poi che sono in calo gli irregolari, passati dai 651 mila del 2008 a 422 mila. Complessivamente, gli immigrati nei paesi Ue erano 30,8 milioni. Il numero più alto di stranieri è residente in Germania (7,3 milioni), seguita da Spagna (5,3 milioni), Regno Unito (4 milioni), Francia (3,7 milioni) e Italia (3,4 milioni). Sono stati 214 milioni i migranti nel mondo nel solo 2008. il 10-15% sono irregolari, circa la metà sono donne (il 49,6%). È l’Europa a detenere il più alto numero, circa 70,6 milioni, seguita dal Nord America con più di 45,1 milioni e Asia con 25,3 milioni.
Notizia del 17/12/2009